AGNONE - Nei piccoli centri come Agnone alcune notizie sconvolgono; ciò è accaduto quando un’orda di ragazzi lunedì scorso è stata rimandata a casa perché la scuola aveva avuto un problema all’impianto elettrico. La notizia si è subito diffusa e le chiamate hanno iniziato ad incendiare i telefoni dell’Isiss di Agnone.
Noi, dal canto nostro, abbiamo provato a metterci più volte in contatto con l’istituto e abbiamo chiesto chiarimenti al dirigente scolastico che fino ad oggi non aveva rilasciato alcuna dichiarazione.
Questa mattina, invece, proprio per discutere dell’attuale situazione tutti gli organi di stampa sono stati convocati nell’ufficio della presidenza dell’Itis di Agnone.
Arrivati tutti la preside ha subito spiegato la situazione attuale: “Dopo esserci resi conto delle reali condizioni dell’istituto abbiamo rimandato i ragazzi a casa. È seguita quindi una riunione di emergenza dove abbiamo vagliato le varie opzioni e discusso il caso fino ad arrivare alla soluzione che abbiamo oggi: le sei classi del triennio si trovano qui, all’interno dell’Itis, mentre le tre classi del biennio sono ospitate presso la scuola media Giuseppe Nicola D’Agnillo. Siamo grati a tutti coloro i quali ci hanno aiutato: abbiamo visto professore, genitori e personale di ogni sorta adoperarsi per quella che è stata un impresa da titani: trasferire l’intero contenuto del Liceo nelle due sedi. Abbiamo ricevuto messaggi affettuosi. Insomma siamo stati accolti e aiutati sotto ogni punto di vista e tutto ciò non può che farci piacere. Di recente la parola che ho detto e scritto di più è grazie poiché sono molte le persone da ringraziare.”
Abbiamo quindi chiesto come si stessero svolgendo le cose e il dirigente ha risposto così: “La situazione è di emergenza. Tutto ciò che abbiamo ora è una sistemazione momentanea prima che tutto possa tornare alla normalità. Stiamo provvedendo affinché si crei minor disagio possibile. Alcuni ragazzi fanno lezione nell’aula informatica; ci stiamo adattando un po’ tutti a questa situazione.”
Per quanto riguarda i giorni persi?
“La legge vuole che l’anno scolastico sia di 200 giorni; noi finora non avevamo chiesto nessun giorno di chiusura quindi ne avevamo 211 perciò eliminando i tre giorni persi abbiamo ancora 208 giorni di scuola dunque i ragazzi non hanno perso nulla” spiega Giovanna Cerimele, docente presente alla conferenza.
Abbiamo quindi fatto qualche domanda tecnica circa l’entità del danno, un possibile preventivo ed una previsione in termine di giorni richiesti. Ci è stato quindi detto che per il momento per quanto riguarda questi argomenti non hanno ancora alcun dato.
Abbiamo quindi chiesto, in conclusione, se ci fossero novità riguardo le indagini che i carabinieri stanno svolgendo. Anche questa volta ci è stato detto “di parlare con gli organi di competenza” dunque ci siamo recati presso la caserma dove ci è stato spiegato che non era possibile rilasciare dichiarazioni.
Poco importa. Ciò che conta è che la didattica sia ripresa ma noi, dal canto nostro, continueremo ad informarci circa gli sviluppi di questa faccenda.