Ha suscitato tanto dolore e commozione la tragica e inaspettata morte del giovane infermiere di Cerro al Volturno, Nereo Mancini, 33 anni, deceduto questa mattina all'alba a Larino mentre si recava al lavoro con la sua auto. Le cause potrebbero essere riferite ad un malore, l'auto è sbandata finendo contro una altra auto parcheggiata. Alla sconvolgente notizia il sindaco, Remo Di Ianni, l'amministrazione, l'intera comunità sono rimasti distrutti dal dolore. Nel centro molisano e' stato dichiarato il lutto cittadino
Qui abbiamo un ricordo di Nereo di un suo caro amico di infanzia, Gabriel Paolone:
"In questo momento, con le lacrime agli occhi e con il cuore a pezzi, mi tornano in mente i tanti sabato sera che attendavamo con ansia e frenesia perché dovevano andare a cena fuori, le serata di inverno con la neve trascorse tra polenta e pizza nelle varie case della nostra comitiva, le partite a calcetto come tanto ci piaceva definirle, "ospedaliere", la tua grande passione per i motori e per mettere mano a qualunque cosa trattasse di meccanica, le avventure/disavventure comunitarie che in adolescenza hanno caratterizzato la nostra spensieratezza, la nostra voglia di libertà , la nostra goliardia e perché no, la sana follia dettata, oggi ne sono certo, dall'ingenuità dell'età .
Riflettendo ho sempre pensato, nel trascorrere inesorabile del tempo, di questo brutto tempo che stiamo vivendo, che ogni cosa abbia il suo tempo. Ma allo stesso modo può essere anche tiranno, non ti da preavviso, arriva come un fulmine a ciel sereno, così come è accaduto proprio questa mattina.
La tua tenacia, la tua determinazione, ti hanno consentito di diventare la persona stimata, benvoluta e cercata da tutti i pazienti, grazie alla tua grande disponibilità , pazienza, solarità , semplicità e genuinità , eri riuscito ad entrare e fare breccia nei loro cuori.
Cerro oggi piange uno dei suoi figli che aveva deciso di donarsi al prossimo, di avere cura delle persone fragili, di assisterle a livello sanitario e morale.
Nonostante il tuo trasferimento a Termoli e gli eventi della vita non consentivano più di vederci assiduamente, il nostro legame era forte e per qualunque cosa sapevo che solo con un semplice messaggio, non avresti esitato un secondo nel metterti a disposizione.
Oggi voglio pensare, e ne ho la perfetta convinzione, di avere un Angelo in più che veglierà su di me e sarà al mio fianco nel duro percorso di vita terrena ed esistenziale che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare, portando avanti con convinzione l'obiettivo da raggiungere, di cui eri fermo ed accanito sostenitore, spesso e volentieri argomento dei nostri scambi di messaggi.
I tuoi scherzi e la tua allegria, per chi come me /noi ha condiviso qualunque cosa con te, erano pane quotidiano, ma questo colpo ad effetti speciali, caro Nereo ci ha lasciato senza fiato
CHE LA TERRA TI SIA LIEVE"