Questa mattina ad Agnone, di buon'ora sono stati abbattuti due grossi pini. Gli alberi di oltre 20 mt di altezza e con un tronco di circa 50cm di diametro, posti in dimora circa 50 anni fa, erano bellissimi, e situati presso la villetta antistante la chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli. Un luogo molto frequentato dai bambini, i giovani e gli anziani. Al taglio e apparentemente i pini sembravano in buona salute, e i due alberi tagliati e fatti a pezzi, rimandavano una immagine di un vero scempio ambientale.
Purtroppo la scarsa manutenzione del verde ambientale ,l'incuria di talune amministrazioni per il verde pubblico, conduce nel tempo ad adottare mezzi estremi, come quelli di oggi: l' abbattimento di pini di mezzo secolo.

Abbiamo cercato di comprendere le motivazioni di tale massacro, interpellando le autorità preposte competenti, che ci hanno informato che sugli alberi in questione non esistono vincoli paesistici o di interesse artistico o storico pertanto il comune poteva decidere in autonomia.
Gli alberi comunque sono un bene comune e anche se presenti negli spazi privati, per procedere ad un abbattimento vanno rispettate delle regole. L'albero non è di chi lo possiede ma e' un bene comune, nel senso che va garantito di una particolare tutela in ragione delle funzioni che esso svolge nei confronti dell'uomo in particolari ambiti e contesti.
Anche le amministrazioni comunali sono tenute ad informare i cittadini o perlomeno il consiglio comunale di un eventuale abbattimento, fornendo esaustive spiegazioni e relazione tecnica ad opera di un esperto titolato, che deve esprimere l’apprezzamento circa la stabilità degli alberi e lo stato di conservazione che hanno determinato la drastica decisione finale.
Non risulta comunque che il sindaco Daniele Saia abbia condiviso le motivazioni dell'abbattimento con l'intero consiglio comunale. Il sindaco ha motivato lo scempio di questa mattina affermando che gli alberi oramai rappresentavano un pericolo per la popolazione
La decisione forse ad oggi era inevitabile, ma andavano precedentemente messe in campo tutte le risorse e le procedure per salvare dalla morte le due meravigliose piante.
L'Italia e' il primo stato al mondo che ha inserito nella sua Costituzione la tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico della Nazione. L'impegno pertanto deve essere quello della difesa del patrimonio naturale affinché non rimanga solo nella carta, come purtroppo succede. Da Nord a Sud si assiste quasi quotidianamente a tagli indiscriminati di alberi nelle città e nelle aree verdi ad opera di motoseghe selvagge
Ad Agnone si poteva evitare tale ferita all'ambiente che gronda sangue? Certo che si sarebbe potuta evitare ma solo se gli alberi in questione avessero ricevuto le dovute cure e attenzioni. In ogni caso si spera in un immediato reimpianto e sostituzione .