Province: dal 2014 scatta maxi taglio. Ecco cosa cambia =
(ASCA) - Roma, 31 ott - Sta per cambiare la geografia delle
province in Italia. Il Consiglio dei Ministri ha approvato
oggi il decreto legge che riorganizza gli enti di area vasta
del nostro paese definendo i tempi precisi per l'avvio del
riordino delle province e delle dieci citta' metropolitane
che, dopo piu' di venti anni, vedranno davvero la luce dal
2014. Il numero delle province delle Regioni a statuto
ordinario si ridurra' da 86 a 51. Discorso invece rimandato
per quelle a statuto speciale.
VIA LE GIUNTE DA GENNAIO - Dal primo gennaio prossimo le
giunte delle province italiane saranno soppresse e il
presidente potra' delegare l'esercizio di funzioni a non piu'
di 3 consiglieri provinciali. Per assicurare l'effettivita'
del riordino posto in essere, senza necessita' di ulteriori
interventi legislativi, il governo ha delineato una procedura
con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti
dall'eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.
STOP AL CUMULO EMOLUMENTI - Resta fermo il divieto di cumulo
di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e
provinciali. Resta altresi' ferma l'abolizione degli
assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede
esclusivamente nelle citta' capoluogo.
ELEZIONI A NOVEMBRE - A novembre 2013 si terranno le elezioni
per eleggere i presidenti delle nuove Province. Non saranno
piu'elezioni dirette ma di secondo livello.
CONSIGLI PROVINCIALI - I membri del consiglio provinciale
saranno sedici nelle province con piu' di 700mila abitanti,
dodici in quelle con una popolazione tra 300mila e 700mila
abitanti e dieci nelle altre.
TOSCANA CAMBIA VOLTO - La Toscana e' la regione che subisce
maggiormente il riordino delle province con una riduzione sei
capoluoghi. La Lombardia ne perde cinque e il Piemonte tre.
REGIONI 'MONOPROVINCIA' - In Basilicata, Molise e Umbria le
province saranno dimezzate e le regioni resteranno dunque
monoprovincia.
LA NUOVA MAPPA -.
Piemonte: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria,
Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli.
Liguria:Genova, Imperia-Savona, La Spezia.
Lombardia: Milano-Monza-Brianza,
Brescia,Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio,
Bergamo,Pavia.
Veneto: Venezia, Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso,
Belluno.
Emilia Romagna: Bologna, Piacenza-Parma, Reggio
Emilia-Modena, Ferrara, Ravenna-Forli'-Cesena-Rimini.
Toscana: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto,
Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno.
Marche: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli
Piceno.
Umbria: Perugia-Terni.
Lazio: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone.
Abruzzo: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti.
Molise: Campobasso-Isernia.
Campania: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno.
Puglia: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani,
Taranto-Brindisi, Lecce.
Basilicata: Potenza-Matera.
Calabria: Reggio Calabria, Catanzaro-Vibo
Valentia-Crotone, Cosenza.
CITTA' METROPOLITANE: Dal primo gennaio 2014 diventeranno
operative le citta' metropolitane, che sostituiscono le
province nei maggiori poli urbani del paese realizzando,
finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990,
successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e,
tuttavia, finora incompiuto. Le citta' metropolitane saranno
Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze,
Bari, Napoli e Reggio Calabria.
UFFICI - Il riordino delle Province e' il primo tassello di
una riforma piu' ampia che prevede la riorganizzazione degli
uffici territoriali di governo (prefetture, questure,
motorizzazione civile ) in base al nuovo assetto. Dunque
anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto
dimezzati.