CASTIGLIONE MESSER MARINO - Non la solita celebrazione, quasi formale, del 4 novembre, ma una cerimonia sentita e partecipata quella che si è tenuta a Castiglione Messer Marino. A rendere particolare e toccante l’evento è stata la riconsegna alla famiglia, nel corso di una cerimonia pubblica, del piastrino appartenente all’alpino Paolo Petrella caduto sul fronte russo nel corso della seconda guerra mondiale.
«Abbiamo voluto rendere onore, pubblicamente, ad un nostro concittadino che, come i suoi commilitoni, ha versato il sangue per difendere la nostra patria durante la campagna di Russia», spiega, orgogliosamente commosso, il primo cittadino di Castiglione Messer Marino, Emilio Di Lizia. Nei mesi scorsi, quando in Municipio c’era il commissario Giove, il piastrino del militare disperso in Russia venne riconsegnato ai famigliari, ma in forma privata. L’occasione della festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate è stata colta dalla nuova amministrazione per celebrare pubblicamente la memoria di un concittadino di Castiglione, uno dei tanti eroi caduti per difendere l’Italia.
«Il senso pubblico della cerimonia, - continua il sindaco Di Lizia - è stato quello di coinvolgere, anche emotivamente, le giovani generazioni. I castiglionesi, soprattutto i giovani, devono sapere e ricordare che un loro concittadino, l’alpino Petrella, ha onorato la nostra bandiera, ha dato la vita per difendere la famiglia e l’Italia».
Alla cerimonia, aperta dalla messa celebrata dal parroco don Vincenzino Lalli, hanno preso parte, oltre ovviamente ai famigliari dell’alpino disperso, i due gruppi di alpini in congedo di Castiglione e il presidente regionale della sezione Ana Abruzzo, Giovanni Natale.