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L'addio a Paola Cerimele. Paolo Porrone: Ho visto un angelo

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Ho visto un angelo…….

 

Cara Paola,

ho letto tanti scritti e post dopo la tua improvvisa ed inaspettata dipartita.

Uno strale si è abbattuto su di te e contestualmente su tutte le persone che ti volevano e ti vogliono bene.

Mentre ti scrivo, su uno scaffale della casa di mia madre, vedo ancora la tua foto incorniciata della tua prima comunione, a cui sono ancora legati dei confetti.

Tutto è rimasto come allora…….sei lì con la tua veste bianca ed il tuo sorriso ammaliante.

Mia madre è stata la tua Maestra e ti stimava al punto da ritenerti una persona dotata di un’intelligenza superiore alla media.

Ricordo quando ti incontrò per strada e ti disse: -Paola tu sei bravissima e voglio che consegua una laurea, perché sei la migliore alunna che io abbia mai incontrato in 46 anni di insegnamento-.

Tu rispondesti lusingata, ma decisa : - Grazie maestra ma voglio seguire la mia strada………amo il teatro e voglio provarci…

Mia madre non fu contrariata, ma compiaciuta della tua fermezza ed esclamò: -Va bene Paola, allora segui il tuo cammino, senza mai voltarti indietro, fa che io possa essere orgogliosa di te, come sempre-!

In questo cammino non può essere omesso il transito nella locale compagnia delle 4 c.

Ricordo i tuoi primi passi, la tua gentilezza, la tua solarità, la tua autorevolezza nell’importi in ruoli teatrali, particolari e mai , banali. Risalendo il tempo mi torna alla mente allorché nello “Zibaldone Varietà”, partecipasti ad una scenetta, in cui interpretasti in maniera mirabile la parte di una psicologa, con dei tick nervosi…..Impareggiabile la tua mimica e lo studio particolareggiato dei movimenti….Sempre attenta nei ruoli di caratterista, come in altre recite in cui interpretavi la parte della popolana, ad espressione della tua versatilità.

Ti vedo ancora, poi, in un esuberante salterello, con il gruppo folkloristico dei Dragoni del Molise, mentre nel tuo fascino, espressione di una classe tradotta nella nobiltà d’animo, dal sapore antico, ci fai dono della tua essenza.

C’ero anch’io accanto a te a recitare e ballare, insieme a Paola Del Coiro, la tua amica del cuore, ad Agostino Iannelli, a Peppè,  a Saverio La Gamba e tanti altri, che ti hanno sempre osannato.

Mi torna alla mente quando eravamo in Francia a Lareolle, il grande legame con il gruppo francese e tu con il tuo sorriso ed il tuo portamento facevi breccia nel cuore di tutti, non solo ed esclusivamente per la tua figura abbagliante, nell’ambito di una finezza disarmante, ma anche e soprattutto per il tuo talento….

Attrice, presentatrice, che sapeva anche ballare e cantare con ottimi risultati. Mi piace sottolineare la tua poliedricità nel campo artistico…

Poi la strada del professionismo, perseguita con tenacia, sino ad arrivare alla meritata celebrità. Ma non era quella che tu perseguivi, tu volevi, semplicemente fare nella vita qualcosa che ti piacesse, che ti stimolasse, che ti facesse sentire, viva, che ti divertisse, che ti facesse sentire te stessa.

Dunque, mi chiedo chi fosse Paola Cerimele, una ragazza semplice, un’attrice famosa, una sognatrice……….

Paola, tu hai inseguito i tuoi sogni con la perseveranza, raggiungendo gli obiettivi che ti eri prefissa…Hai superato le mediocrità per importi con autorevolezza, tenacia, spirito di sacrificio e di abnegazione.

Sei e sei stata una leader, anche nelle capacità organizzative, allorquando rilevasti il teatro Italo Argentino,di Agnone,  portando innovazione e professionalità.

Mi torna in mente il periodo in cui frequentavi l’accademia di arte drammatica e ci invitasti ad una esibizione, relativa ad un’opera di Cechov……..Una interpretazione magistrale la tua, in un’ opera difficilissima.

Oppure quando al teatro di Ostia antica, invitasti me ed il comune  amico Gino Leonelli allorché eri tra i protagonisti    nell’interpretazione di un’opera di Aristofane.

Il tuo era un teatro impegnato, per palati fini.

Potrei citare il film con Castellitto ed altri come la linea gialla…, ma mi piace parlare del tuo ruolo di trascinatrice, che diffondeva positività nello spettacolo, come nella vita. Non ti ho visto mai abbattuta, ma sempre solare, che portava la luce dei suoi diamanti nascosti negli occhi, nelle pieghe dell’anima di chiunque ti accostasse.

Come nel presepe vivente di tanti anni fa interpretasti in maniera ieratica il ruolo dell’arcangelo Gabriele, oggi siedi tra le cetre dei cherubini, portando solo amore tra tutti, come hai sempre fatto.

Mi auguro un giorno che tu possa ballare ancora insieme a noi una quadriglia universale, in modo da intrecciare le mani di tutti coloro che oggi sono lacerati dalla tua incolpevole fuga da questo mondo, senza staccarci mai, nel sogno che vive aldilà di te…….

 

Con affetto:

Paolo Porrone 

 

Agnone li 27 agosto 2022

 

 

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