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Concorso docenti: una lotteria spaventa i precari

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Una delle grandi, così come tristi, realtà italiane è quella della mancanza di lavoro. Tra le categorie che più difficilmente riescono a trovare un impiego ci sono gli insegnanti.
In passato, infatti, riuscire a scalare le famose graduatorie ed ottenere un posto di ruolo nella scuola italiana non era certo semplice ma, allo stato attuale, è quasi una missione impossibile. Per sopperire a tutte le richieste, quindi, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di indire un bando che attraverso una serie di prove darà la possibilità ai vincitori di concorso di ottenere il tanto ambito posto. Tutti coloro che avranno un punteggio insufficiente? Semplice! Resteranno nell’oblio tra supplenze e contratti a tempo determinato.
Ad ogni modo il concorso, all’apparenza, sembra una valida svolta per tutti gli insegnanti precari ma, prima di giudicarlo come manna che viene dal cielo, analizziamolo sotto il punto di vista degli insegnanti.
Innanzitutto per un docente i numeri, ormai reperibili su ogni sito, sono ansiogeni e castranti; per il Molise sono state inoltrate circa 1.334 domande mentre i posti disponibili sono 38. Possiamo dire, facendo un rapido calcolo, che c’è un rapporto di 29 aspiranti docenti per posto. Segue, poi, il problema più grande: come affrontare le prove?
Il concorso infatti è composto da una prova preselettiva alla quale seguiranno altri test. Il guaio è che sul bando non si fa alcun riferimento a testi consigliati, letture suggerite o simili per affrontare la prova di preselezione. Sulla rete, poi, c’è un vero e proprio sciacallaggio ad opera di case editrici che propongono il proprio libro come la chiave di volta per il superamento della prova. Non solo. Infatti online sono reperibili corsi in e-learning che, con il costo di 300 euro circa, possono fornire tutte le indicazioni per ottenere un buon voto alla prima prova.
Infine il padre di tutti i problemi è il computer che è centrale per tutte le prove a partire dall’iscrizione che, fatta su un modulo online, è una delle procedure più lunghe e complicate mai viste.
Ci siamo soffermati a parlare con qualche aspirante docente e nei loro occhi abbiamo letto lo sconforto. Al colloquio hanno preso parte anche dei supplenti, laureati, che hanno ammesso di non aver la minima idea di come si possano affrontare prove del genere. Infine in molti ritengono che, come accade di consueto nello stivale, l’intero concorso nasconda delle magagne.
Insomma per un aspirante docente molisano l’aria non rosea e le aspettative sono poche soprattutto se si tiene conto delle parole rilasciate all’Ansa da Flc-Cgil “Circa duemila domande per 64 posti: sono i numeri del concorso per l'assunzione di docenti diffusi dalla segreteria regionale della Flc-Cgil. Numeri ridicoli a conferma che il concorso risponde solo alla demagogia di un ministro che ritiene il lavoro non un diritto, ma una vera e propria lotteria''.

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