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Imu, nelle casse del Comune di Agnone 1,3 milioni di euro

Intervista all'assessore al Bilancio Marco Mendozzi: "Rispettato il patto di stabilità"

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AGNONE. Si è appena concluso un anno davvero faticoso; sebbene i costi in paese siano più bassi, la crisi economica si è abbattuta duramente anche sull’Alto Molise dove il tutto è stato reso ancor più complicato dalle forti nevicate del febbraio scorso. Trecentosessantacinque giorni devastanti, e sfibranti scanditi in due grandi appuntamenti: le rate dell’IMU.
L’imposta municipale unica, quest’anno, è stata veramente una ‘maledizione’ per i cittadini; è proprio per questo motivo che ieri ci siamo recati in Via Verdi per incontrare Marco Mendozzi, assessore al Bilancio della giunta agnonese, per tirare le somme di questo primo anno.

Assessore, partiamo dalle basi. Il comune di Agnone quanto ha incassato?

“Prima di parlare di numeri vorrei comunicare una cosa: non è stato facile fare un conto preciso per stabilire a quanto ammontassero le due rate Imu; sapevamo che si trattava di grandi somme ed avevamo un’idea generale ma non si è riusciti a calcolarla con precisione poiché era una tassa nuova; nonostante ciò possiamo dire che l’idea che ci eravamo fatti è stata rispettata. Ad ogni modo in totale i cittadini hanno versato la somma di 1.309.000,00 euro.”

Quanto di tutto ciò resterà nelle casse comunali e quanto sarà versato allo Stato?

“L’importo sulla prima casa resterà tutto al comune mentre il 3,8 per mille (ovvero la metà) dell’importo sulla seconda casa è destinato al governo.”

Sa se ci siano stati evasori?

“Non posso affermarlo con certezza ma credo di si. C’è sempre qualcuno che dichiara di meno e non è possibile capirlo subito ma di anno in anno vengono fatte delle verifiche quindi colui (o colei) che crede di farla franca, sbaglia di gran lunga.”

Come intendete spendere il denaro proveniente dall’Imu?

“Bé possiamo dire che è già tutto speso. Mi spiego: con la misura Tremonti il Governo centrale ha fatto dei massicci tagli sulle sovvenzioni, per così dire, che era destinato a dare ai comuni. Per quanto riguarda Agnone siamo passati da 1.200.000,00 a 700.000 euro. L’Imu, ad oggi, è il principale incasso dei comuni Italiani necessario per continuare ad erogare servizi al cittadino. Quindi il Comune spenderà quei soldi per continuare a fornire servizi alla comunità.”

Si è discusso molto riguardo l’aumento dell’aliquota sull’imposta Imu; ci spieghi: perché è stato così opportuno?

“Come dicevo la misura Tremonti ha apportato grandi tagli dai bilanci dei comuni di tutta Italia; improvvisamente ci siamo trovati con del denaro in meno; abbiamo fatto i conti e abbiamo capito che se avessimo portato l’aliquota dal 4 al 5 per mille avremmo potuto continuare ad erogare gli stessi tipi di servizi. (Molto spesso si sottovaluta il fatto che Agnone, nonostante sia un piccolo paese abbia un gran numero di servizi). L’aumento, dunque, è stato necessario per coprire le minori entrate.”

Imu a parte, com’è stato economicamente questo 2012 e cosa ci si aspetta da questo 2013?

“Ci sono stati sforzi da tutte le parti: i cittadini e l’amministrazione. Entrambi hanno fatto del loro meglio infatti l’anno si è chiuso positivamente. Abbiamo rispettato il patto di stabilità (che richiede un bilancio finale positivo pena l’impossibilità di ottenere mutui, di assumere altro personale ma soprattutto una multa che ammonterebbe alla somma non rispettata dall’ente. Se quindi il saldo fosse stato di 300.000,00 e il comune fosse stato in debito di 100.000,00 l’ente avrebbe ricevuto un ulteriore taglio dalle sovvenzioni statali di 100.000,00). Inoltre devo dire che per il primo anno non sono stati toccati i proventi dei tagli boschivi ai quali, negli anni passati, era stato necessario mettere mano per fronteggiare le spese. Con gli aumenti apportati il Comune non ha guadagnato di più, ha semplicemente fatto fronte alle spese ordinarie e rispettato le misure stabilite dal governo centrale. Per questo 2013, infine, è difficile dire cosa aspettarsi, dal momento che ci sono all’orizzonte altri cambiamenti. È con il bilancio preliminare che si fa un pronostico, per così dire; è anche per questo che avevamo pensato di anticipare il bilancio preliminare, che in genere viene fatto a maggio, per chiarire al meglio la situazione di quest’anno.”

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