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Unificazione organi camerali, ancora penalizzata la provincia di Isernia

Le proteste del coordinatore dell'IdV, Monaco

redazione
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ISERNIA - Unificazione organi camerali, ancora penalizzata la provincia di Isernia. E' la tesi sostenuta da Antonio Monaco, coordinatore provinciale dell'IdV. "Dalla lettura delle dichiarazioni rese da Luigi Brasiello, riconfermato alla carica di Presidente della Camera di Commercio di Isernia, si desume inequivocabilmente che è iniziato un processo che porterà alla fine dell’autonomia camerale isernina, - spiega Monaco - se è vero quanto affermato dallo stesso Brasiello che si è detto disposto a fare un passo indietro in nome di un processo di unificazione degli enti camerali e se è anche vero che la sua rielezione è stata fortemente condizionata dalla presa d’atto ed accettazione di questa volontà espressa a chiare lettere da alcune organizzazioni imprenditoriali. L’Italia Dei Valori da sempre ha affermato che è necessario puntare ad un processo di razionalizzazione della cosa pubblica affermando in più occasioni la necessità di abolire enti ritenuti inutili quali le province e le comunità montane garantendo nel contempo servizi di qualità a favore dei cittadini. Il sistema camerale molisano si fonda sulle due camere di commercio ed un sistema di aziende speciali loro collegate, istituite nel tempo con funzioni a volte duplicative di quelle camerali, con impegno di risorse umane e finanziarie. Oggi la rielezione del Presidente è stata condizionata, pare, all’impegno di procedere alla unificazione degli organi camerali delle due province, processo che dovrà svilupparsi nel corso del nuovo mandato presidenziale, a scapito si è ben inteso, della Camera di Commercio di Isernia. Penalizzando ancora una volta la provincia pentra che di anno in anno va perdendo importanti pezzi di autonomia. L’Italia Dei Valori, come appena detto, è favorevole alla razionalizzazione e alla riorganizzazioni degli enti territoriali, ma nella fattispecie ritiene che la razionalizzazione non deve necessariamente portare ad ulteriori accentramenti nel capoluogo di Regione, e ritiene che nel caso delle camere di commercio la razionalizzazione può consistere in primo luogo in una drastica riduzione dei componenti i consigli e le due giunte camerali, prevedere anche la unificazione degli organi camerali, ma contestualmente dare atto che gli stessi operino e fissano la propria sede alternativamente e con cadenza quinquennale, nei due capoluoghi di provincia partendo, per dare un forte segnale, da quella di Isernia. In questo modo - chiude il coordinatore provinciale dell'IdV - si andrebbe anche oltre quanto ipotizzato negli ultimi tempi, si raggiungerebbe l’obiettivo della razionalizzazione, si avrebbe un risparmio con la riduzione del numero dei consiglieri e componenti le due giunte camerali, e non si offenderebbe ancora una volta la provincia di Isernia, fanalino di coda in tutte le scelte che si vanno a fare in nome del risparmio e della riorganizzazione del sistema dei servizi pubblici. Senza escludere, infine, che in questo processo di riorganizzazione si verifichi la reale necessità di tenere in vita le attuali aziende speciali, le cui funzioni con il personale in forza, possono essere gestite direttamente dagli enti camerali".
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