AGNONE. Da due mesi niente più assistenza domiciliare integrata per pazienti residenti nei dodici comuni altomolisani che gravano sull’ospedale “San Francesco Caracciolo”. Infatti ai tre fisioterapisti che assicuravano prestazioni a malati acuti, cronici e garantivano riabilitazione pediatrica, non è stato rinnovato il contratto scaduto nel mese di novembre. Solo da lunedì scorso, in forma part-time, è stato affidato il servizio a un fisioterapista. Si tratta di venticinque ore settimanali insufficienti a sopperire le tante richieste dell’utenza. Pazienti, in alcuni casi con malattie come la sclerosi multipla, che denunciano uno “stato di abbandono inqualificabile per un Paese che si professa civile”. C’è chi addirittura è arrivato a minacciare lo sciopero della fame se il servizio non sarà ripristinato quanto prima. E’ il caso di un coniuge di un malato disperato. "Sono pronto a tutto, non ho nulla da perdere" ha detto ad altomolise.net. Dal Caracciolo, Giovanni Presutti, dirigente amministrativo della struttura, rassicura: “Entro gli inizi di febbraio Campobasso ci invierà altri fisioterapisti”. Non resta che credergli sperando che non sia campagna elettorale.