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"Giornata della Memoria ad Agnone: Educare i Giovani alla Consapevolezza Storica"

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Il Giorno della Memoria Ad Agnone: Un Convegno per Ricordare e Onorare le Vittime dell'Olocausto

 "Son morto che ero un bambino.....ad Auschwitz c'era la neve" La canzone del "Bambino nel Vento."  Con queste meravigliose note e parole di Guccini, oggi presso l'aula magna dell'Itis si è aperto il convegno, intitolato "Fare memoria per costruire la pace: Don Raimondo Viale e gli internati liberi ad Agnone", Francesco Paolo Tanzj ha introdotto e moderato  a seguire il saluto della dirigente dell'Istituto Omnicomprensivo di Agnone Maria Rosaria Vecchiarelli,  l'intervento del vice sindaco di Agnone Giovanni Di Nucci e di Loreto Tizzani presidente Anpi Molise, e ha concluso Michele Petraroia, rappresentante dell'ANPI Nazionale. 

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 Una bella platea di giovani studenti agnonesi hanno partecipato attivamento al convegno con le loro riflessioni su questa celebrazione rivolta in particolare (ma non soltanto) alle scuole e ai più giovani. Lo scopo è quello di non dimenticare mai questa parte drammatica del nostro passato di italiani ed europei, affinché, “simili eventi non possano mai più accadere”. Guarda l'intervista a LORETO TIZZANI presidente  ANPI MOLISE 

 La giornata ad Agnone mira a riportare alla memoria il triste passato dell'ex convento di San Bernardino, trasformato in un campo di concentramento. e in particolare la figura figura di Don Raimondo Viale (1907-1984), conosciuto come il "prete giusto", un uomo libero costretto a una sfida impari e solitaria con gli eventi più aspri del Novecento. Abbandonato e malato, affidò a Nuto Revelli la memoria della sua vita, e nel 1998, la casa editrice Einaudi pubblicò “Il prete giusto”

Intervista a Michele Petraroia ANPI Nazionale

Durante il convegno e' stato ricordato il percorso di Don Raimondo Viale, dal suo impegno nella parrocchia di Borgo San Dalmazzo, nella campagna povera del Cuneese, fino allo scontro con i fascisti, le prediche coraggiose contro la guerra, l’imbarazzo della Chiesa, il confino ad Agnone.  

 Intervista al prof Francesco Paolo Tanzj

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