Abruzzo: sindacati, politica ha abbandonato Consorzio Val di Sangro =
(ASCA) - L'Aquila, 29 gen - ''Il Governo regionale, a
distanza di quattro anni dagli annunci trionfalistici di
rottamare i vecchi Consorzi industriali e creare la nuova
Agenzia regionale Attivita' produttive, non ancora ne viene a
capo e, con la legislatura che volge al termine, qualunque
ulteriore azione in tal senso assume i connotati di
un'operazione di facciata e di propaganda''. Lo sostengono,
in una nota congiunta, Cgil, Cisl, Uil e Findici che
denunciano come ''ad oggi, il commissariato Consorzio della
Val di Sangro sia stato abbandonato a se stesso: sono
aumentati a dismisura i contenziosi, decine di incarichi
legali sono stati assegnati per pratiche di recupero crediti
nei confronti delle Aziende e si dubita che per dette
pratiche i costi per il Consorzio siano superiori ai
ricavi''. Per le sigle sindacali ''tranne alcune sporadiche
apparizioni, la politica regionale, provinciale e locale, non
si e' occupata delle vere problematiche delle aree
industriali, non si e' minimamente interessata alle attivita'
che il Consorzio continua a svolgere, seppur con il personale
a ranghi ridotti e con gli impianti tecnologici ormai
arrivati al limite della loro vita operativa''. ''Se il
Consorzio nel prossimo futuro non sara' in grado di
assicurare i propri servizi (fornitura di acqua per uso
civile, industriale, depurazione, manutenzione stradale,
illuminazione, servizi tecnici, amministrativi, urbanistici e
di pianificazione infrastrutturale) - rilevano - sara'
solamente dovuto all'inerzia della politica regionale che,
pur avendo commissariato il Consorzio dal 1994, non e' stata
in grado di modernizzarlo e di farlo crescere di pari passo
con le esigenze del mondo produttivo della Val di Sangro''. E
poi: ''In questi ultimi anni il Consorzio non ha ricevuto
contributi statali e regionali, ne' per il suo funzionamento,
ne' per investimenti utili alla realizzazione di nuove
infrastrutture o al mantenimento di quelle esistenti, mentre,
per contro, ha regolarmente contribuito a finanziare lo Stato
e i Comuni attraverso il pagamento delle Imposte statali e
locali (Irpef, Ici, Iva, Irap, etc.)''. I dipendenti del
Consorzio per lo sviluppo del Sangro auspicano lo sblocco
immediato di tutte le attivita' consortili e chiedono che il
Commissario venga autorizzato dalla Regione ad assumere
decisioni proprie dell'Ente pubblico economico. Sollecitano
altresi' che ''la riforma in corso tenga conto delle
caratteristiche e delle peculiarita' dei Consorzi piu'
rappresentativi della regione, come il nostro, in maniera da
contribuire a far decollare un vero laboratorio di
programmazione per il rilancio del tessuto industriale, e che
non assuma la connotazione di una liquidazione delle
esperienze passate''. Il Consorzio per lo Sviluppo
industriale del Sangro nel giro di pochi giorni rischia di
non poter erogare i principali servizi alle aziende insediate
negli agglomerati industriali di Atessa, Paglieta, Lanciano,
Casoli. Le sigle sindacali firmatarie della nota chiedono un
incontro urgente col Prefetto di Chieti e si riservano di
dichiarare lo stato di agitazione.