La gestione della vertenza giudiziaria relativa al 2016 presso il comune di Agnone ha sollevato questioni di debitabilità fuori bilancio, lasciando i cittadini agnonesi in una situazione di doppio onere finanziario. La vicenda ha avuto origine da una controversia legale avviata da una dipendente nei confronti della ditta responsabile della costruzione del nuovo polo scolastico. Il giudice del lavoro accolse le richieste della dipendente, stabilendo che il comune di Agnone, committente dell'appalto, dovesse rispondere dei crediti vantati dall'impresa.
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Inizialmente, la somma da corrispondere alla dipendente era di circa 13.000 euro, importo prontamente soddisfatto dal comune. Tuttavia, non si comprendono bene i motivi, perchè il comune di Agnone perse in primo grado .
Dopo due anni, la banca presentò un ricorso, evidenziando la permanenza del debito nei confronti della dipendente, oltre alle spese legali aggiuntive. In quel periodo, il comune di Agnone, commissariato, ricorse in appello, ma l'istanza fu bocciata e il comune fu condannato a versare ulteriori 32.000 euro in spese legali. Pertanto, complessivamente, il comune di Agnone ha pagato 35 mila euro per questa vicenda giudiziaria: 13.000 e rotti euro direttamente alla dipendente e ulteriori 32.000 euro in secondo grado. ridotti a 22.000 circa con una transazione operata dall 'amministrazione guidata dalla giunta Saia
Tuttavia, sorge l'interrogativo su come una vertenza apparentemente semplice, con un pagamento già effettuato alla dipendente, abbia potuto trasformarsi in un tale scenario di costi elevati. Forse c'è stata una mancanza di coordinazione all'interno dell'amministrazione, in un periodo storico particolare ove la pandemia covid era a stravolgere ogni certezza ed a creare scompiglio non solo tra i cittadini ma anche tra le amministrazioni distogliendo chi di dovere, dai compiti stabiliti.
Nel suo intervento, il consigliere di minoranza Scarano, del gruppo politico “Agnone Identità e Futuro”, ha evidenziato diversi aspetti della vicenda, ponendo domande alla giunta Saia riguardo alla motivazione di accollarsi un debito fuori bilancio. Tale interrogativo è particolarmente significativo poiché Saia, all'epoca, faceva parte dell'opposizione e non può essere ritenuto responsabile per le decisioni dell'amministrazione precedente.
Il consigliere ha espresso la sua perplessità riguardo all'aumento incontrollato del debito, sottolineando che tale situazione inevitabilmente ricade sulle spalle dei cittadini. Egli suggerisce la necessità di una riflessione approfondita sull'intera vicenda al fine di individuare dove si siano verificati gli errori o gli intoppi nel processo burocratico o politico. E durante il suo intervento ha detto:
" Il nostro gruppo politico è CONTRARIO al debito fuori bilancio visto che il Comune in questo modo si obbliga a pagare per la seconda volta lo stesso debito per responsabilità che andrebbero accertate nei confronti dei dipendenti comunali preposti a valutare gli atti giudiziari.
E, nell'eventualità tali responsabilità fossero imputabili in capo a qualcuno del Comune, occorre verificare se tale soggetto può far pagare questo debito (frutto di un errore) all'assicurazione se ne è premunito.
Approvando il debito fuori bilancio, evidentemente questa amministrazione intende accollare ai cittadini il danno ad essi arrecato da un soggetto retribuito dal Comune di Agnone evitando, ingiustificatamente, di accertare se vi sono responsabilità in capo quest'ultimo."
Ma Scarano non si è fermato qui, ha continuato interloquendo con la segretaria comunale; e ha ribadito:
"Va ulteriormente chiarito che non il nostro Gruppo politico non ha perplessità, bensì certezza e CONTRARIETÀ al debito fuori bilancio" e ha chiesto alla segretaria comunale: “a quale dipendente comunale è demandato l'incarico di valutare gli atti giudiziari e di segnalare agli amministratori il da farsi in merito a tali atti?”
Ma non ha ricevuto risposta. Vedi la diretta dello streaming del consiglio