Si parla tanto, in questi giorni, di voto utile. Un inganno logico proposto dai partiti più grandi finalizzato a non far disperdere consensi. La raccomandazione truffaldina agli elettori è questa: non votate per partiti piccoli o cosiddetti antisistema, come Grillo o CasaPound ad esempio, perché il voto sarebbe «sprecato»; votate invece per i partiti grandi, i soli che hanno la possibilità di governare il Paese. Quasi una minaccia visti i risultati sotto gli occhi di tutti. Un ragionamento capzioso. Se gli elettori che solitamente votano i partiti maggiori, Pd e Pdl per capirci, dessero il proprio consenso ad altri, cioè ai piccoli, ecco che i piccoli diventerebbero grandi e il voto sarebbe comunque utile. O no? Siamo seri e ammettiamolo sinceramente: il voto è utile solo ai partiti, anzi solo a chi viene eletto, cioè alle persone scelte, quasi nominate, dalle segreterie politiche. Per l’elettore il voto, la storia repubblicana lo insegna, è sempre inutile, cioè non gli procura nessun beneficio. I politici, è un luogo comune, ma drammaticamente corrispondente al vero, pensano solo alla propria tasca e una volta conquistata la strapagata poltrona se ne fregano degli elettori e del territorio che li ha eletti. Un comportamento poco onorevole, nonostante il titolo altisonante che si continua inspiegabilmente a concedere agli eletti in Parlamento. Se queste considerazioni fossero errate o non corrispondenti al vero l’Italia, il Molise, l’Abruzzo e il Vastese non si troverebbero nelle condizioni in cui invece versano. Per rendere utile il mio voto, una volta tanto, voglio metterlo in vendita. Proprio così. Vendo il mio voto, ma non perché voglio intascare quattro spiccioli. Spiego il senso della mia idea, che vuole essere evidentemente una provocazione. I bambini dell’asilo e delle elementari di Schiavi di Abruzzo non hanno più una scuola in paese. Ogni giorno sono costretti a recarsi con lo scuolabus a Castiglione Messer Marino. Otto chilometri all’andata e altrettanti al ritorno su strade di montagne tortuose e dissestate. E come se il viaggio non fosse già abbastanza stressante per i piccoli alunni e pericoloso, succede anche questo: lo scuolabus comunale è sprovvisto di accompagnatore. A bordo c’è solo l’autista. Una situazione che vìola le leggi vigenti, ma che pare non interessi a nessuno. Il sindaco Luciano Piluso, sollecitato in tal senso dalla stampa locale, ha promesso in pubblica piazza che finalmente sullo scuolabus ci sarebbe stato anche l’accompagnatore per gli alunni più piccoli. Dallo scorso agosto però, cioè da quando è stata fatta la vana promessa, l’accompagnatore non è ancora arrivato. Forse non ci sono soldi per pagarlo. Ed ecco allora il mio voto messo in vendita. Con il ricavato, girato al Municipio, si potrebbe pagare l’accompagnatore per i bimbi delle scuole di Schiavi. La politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora, quale candidato è interessato a voler risolvere il problema degli scolari di Schiavi di Abruzzo?