CAMPOBASSO. Lui la chiama «operazione di verità » e dice di volerla avviare proprio nel settore che più problemi e veleni ha alimentato in questi anni, soprattutto per la questione del deficit accumulato. Michele Iorio ritiene di non avere colpe per quanto accaduto nella sanità molisana e, punto per punto, si difende.
«Abbiamo un'idea chiara, coerente e funzionale ai bisogni dei cittadini del Sistema Sanitario Regionale - esordisce -. Innanzitutto va detto che noi vediamo la sanità come un sistema omogeneo e organizzato sul territorio, che fornisce prestazioni in strutture di proprietà , sia pubbliche che private. Strutture di vario livello che svolgono, comunque, una funzione pubblica e, quindi, devono essere integrate tra loro». Per il governatore dunque «non è immaginabile, né tollerabile, in quest'ottica, nessuna possibilità di concorrenza, ma anzi di utile ed intelligente collaborazione al fine di raggiungere due obiettivi prioritari: il soddisfacimento pieno della domanda sanitaria dei molisani, ovunque essi risiedano; il mantenimento, la conservazione, l'implementazione e la continua qualificazione del personale medico, infermieristico e dell'indotto legato al variegato mondo della sanità . Tutto questo, ovviamente, mantenendo i costi e riducendo ogni spreco».
Iorio quindi dice di aver evitato il peggio: «Negli scorsi anni di governo mi sono opposto con tutte le forze alla chiusura indiscriminata di oltre il 50% degli ospedali pubblici e alla mortificazione operativa delle altre strutture sul territorio, subendo addirittura le conseguenze del commissariamento da parte del Governo nazionale». E su questo tema aggiunge: «Come centrodestra abbiamo sempre ribadito la volontà di eliminare le spese inutili, riconvertendo, ad esempio, la funzionalità di tre ospedali su sei senza chiuderli, di difendere, senza se e senza ma, il diritto dei molisani ad avere i servizi sanitari adeguati nella loro regione, ci siamo opposti a tagli indiscriminati di strutture e di servizi che avrebbero avuto conseguenze drammatiche, e forse irrimediabili, sui lavoratori della sanità ».
Non manca un attacco a chi è stato chiamato a gestire il deficit della sanità molisana: «Tagliare in modo ragionieristico e cieco, come vorrebbero i commissari nominati da questo Governo che hanno redatto un Piano Sanitario inaccettabile e del tutto al di fuori degli interessi del Molise e dei molisani, sarebbe irrazionale, pericoloso e dannosissimo. Ci siamo a ciò opposti con forza, e debbo dire in totale solitudine rispetto ai nostri oppositori che, invece, cedendo ad una facile demagogia elettorale, hanno solo soffiato sul vento delle polemiche». E a proposito degli oppositori osserva: «Da una parte vogliono accontentare i comitati in difesa degli ospedali di Venafro, Larino e Agnone, oltre che quelli della sanità pubblica e del Cardarelli, dall'altra, affermano che il numero degli operatori sanitari è troppo elevato rispetto al numero dei cittadini molisani. Dunque, come sempre, tutto e il contrario di tutto».
Iorio infine conclude: «In questi anni siamo praticamente giunti al riassorbimento del deficit sanitario determinato in grossissima parte, lo voglio ricordare, dalla sottostima delle risorse necessarie a far funzionare un sistema sanitario in un territorio costituito da 136 comuni, moltissimi dei quali montani e con una popolazione anziana molto elevata».
* tratto da primapaginamolise.it