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Incompatibilità: la fascia tricolore di Piluso è al sicuro

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Piluso non avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni da sindaco di Schiavi di Abruzzo se Carlo Costantini gli avesse lasciato in eredità il seggio in Regione.
La legge regionale 51 del 2004, che fissa i casi di incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e altri incarichi pubblici, è stata infatti modificata nel 2010, come fatto notare, su Facebook, neanche tanto prontamente, dall’entourage del primo cittadino Piluso, dopo la pubblicazione di un nostro precedente articolo. Il dettato che prevedeva l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di sindaco di Comuni “fino a cinquemila abitanti” è stato modificato dalla legge regionale 6 del 2010. Ad oggi, dunque, l’incompatibilità resta, ma solo per sindaci e assessori dei Comuni con popolazione “superiore ai duemila abitanti”. Atteso che Schiavi è abbondantemente al di sotto di quella soglia, Piluso, pur entrando in Consiglio regionale, avrebbe potuto mantenere anche la fascia tricolore, quella che tiene stretta, di fatto, dal 1980, cioè da trentatre anni.
Ovviamente si tratta di una mera precisazione a beneficio dei lettori, perché la condizione che avrebbe spalancato le porte della Regione a Piluso non si è verificata. Rivoluzione civile non ha conquistato nessun seggio, dunque Costantini, che è consigliere regionale in carica, non è stato eletto alla Camera. Fatta la precisazione, il risultato non cambia. Costantini resta a L’Aquila e Piluso resta asserragliato all’interno del Municipio di Schiavi di Abruzzo.

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