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Stellantis: arriva il piano di ripartenza, la mobilitazione continua

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"Oggi al tavolo Stellantis presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy abbiamo rivendicato dopo gli scioperi delle scorse settimane e le dimissioni dell'amministratore delegato un cambiamento concreto. Cambiamento per noi è misurabile solo abbattendo la cassa integrazione e aumentando il lavoro con missioni produttive per tutti gli impianti e la ricerca e sviluppo.
 

Il responsabile dell'Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato ha ribadito la centralità dell'Italia, anche se conferma le nostre preoccupazioni sul fatto che il 2025 sarà un anno molto duro in termini di utilizzo degli ammortizzatori sociali. I volumi produttivi saranno analoghi a quelli di quest'anno. Una previsione di crescita sarà ipotizzabile non prima del 2026. La centralità dell'Italia deve essere un fatto concreto: investimenti in ricerca, sviluppo e missioni produttive per tutti gli impianti e le aziende dell'indotto. La decisione del Governo con la conferma del taglio al fondo automotive è inaccettabile. C'è bisogno di un fondo straordinario per mettere a disposizione della filiera automotive, risorse molto importanti fin dal 2025.
 

Tra le principali novità è stata annunciata l'assegnazione della piattaforma Small a Pomigliano da cui potranno scaturire due nuovi modelli e una nuova versione della "Pandina". Su Melfi, oltre a quanto già annunciato, verranno introdotte le versioni ibride per DS7 e Gamma. Su Cassino possibili versioni ibride di Giulia e Stelvio oltre ad un possibile nuovo modello di alta gamma dal 2027. Ad Atessa sarà avviata una produzione di elettrico da fine 2024 e dal 2027 una nuova versione di Largo Van. Su Mirafiori, invece, l'introduzione già annunciata della 500 ibrida da fine 2025 e la nuova gamma della 500 dal 2030 non sono rassicuranti

. Non ci saranno le condizioni di una saturazione per l'intero stabilimento.
In pochi giorni dalle dimissioni dell'amministratore delegato era impensabile avere un vero piano industriale. Oggi è stato presentato un piano di ripartenza che però nel 2025 dovrà affrontare il tema della continuità dell'occupazione in particolare nell'indotto ma è necessaria l'integrazione salariale della cassa per i lavoratori. Sul piano industriale ci sono punti critici importanti: l'autonomia dei brand italiani a partire dal futuro di Maserati e la gigafactory di Termoli. Ed inoltre i tempi per Cassino e Melfi nonostante l'ibridizzazione peseranno sui lavoratori.
Per la Fiom-Cgil quello di oggi è un primo confronto di ripartenza. Avremo un periodo non particolarmente semplice nei prossimi anni, è necessario ricostruire rapporti di lealtà e fiducia con le lavoratrici e i lavoratori. Se siamo consapevoli del momento di difficoltà servono le risorse necessarie da parte del Governo. 

La nostra mobilitazione continuerà verso il governo e l'Unione europea, che dovrà prevedere un pacchetto straordinario di risorse per garantire i livelli occupazionali, la produzione e la rigenerazione dell'occupazione. È ora che a Palazzo Chigi siano convocate imprese e sindacati".
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità
 

 Fiom-Cgil

Roma, 17 dicembre 2024

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