La strada che collega Guado Liscia a Capracotta, un tempo simbolo di speranza e sacrificio per la comunità locale, versa oggi in condizioni pietose. Un tratto che, negli anni '50, fu costruito dai capracottesi con il sudore e la fatica quotidiana, muniti di picco e pala, oggi appare come un abbandono delle istituzioni, dimenticato dalle politiche locali e nazionali.
La strada, che una volta era una vera e propria arteria di collegamento tra i due borghi montani, oggi è un percorso irriconoscibile. Il manto stradale è ormai quasi del tutto assente, sostituito da un susseguirsi di buche e dissesti che rendono il transito rischioso e a tratti impraticabile. A peggiorare la situazione, manca qualsiasi tipo di guardrail, soprattutto nei punti più alti e pericolosi, dove un piccolo errore di guida potrebbe costare molto caro. In un territorio già difficile come quello montano, con curve strette e dislivelli ripidi, l'assenza di protezioni è una vera e propria condanna alla sicurezza.

Nel corso degli anni, numerosi incidenti gravi sono avvenuti lungo questa tratta. Le criticità aumentano durante l'inverno, quando le nevicate e il ghiaccio rendono la strada ancora più insidiosa. La pericolosità è amplificata dal fatto che non esistono infrastrutture che garantiscano un minimo di sicurezza per chiunque si trovi a percorrere quel tratto. Nessuna amministrazione si è mai occupata seriamente della messa in sicurezza della strada, lasciando che il degrado prendesse piede.

Le responsabilità politiche, purtroppo, sono trasversali. I rappresentanti delle istituzioni, di ogni colore politico, hanno fallito nel garantire l'ammodernamento di una strada che da tempo non è più in grado di rispondere alle necessità di chi la percorre quotidianamente. Se da un lato c'è da rendere onore al lavoro e alla dedizione dei capracottesi degli anni '50, dall'altro bisogna chiedere conto a chi, oggi, dovrebbe tutelare la sicurezza dei cittadini e non ha fatto nulla per migliorare le condizioni della strada.
In conclusione, la tratta Guado Liscio-Capracotta è il triste simbolo di un'Italia che fatica a dare risposte concrete ai suoi cittadini, soprattutto in territori marginali. È ora che le istituzioni facciano sentire la loro presenza, rinnovando quella strada che, nei sogni dei capracottesi degli anni '50, doveva unire e non separare.