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Autostrada, Albino Iacovone replica a Luciano Scarpitti

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ISERNIA. L' intervento di Luciano Scarpitti ( pubblicato su “Altomolise.net” dal titolo “ Autostrada si, Autostrada no”) che fa seguito alla discussione aperta, alla quale ho già dato un mio primo, modesto contributo ( pubblicato sullo stesso portale e sulla Stampa), amplia, in modo serio ed opportuno, il dibattito che si è aperto ( direi riaperto) sulla utilità o meno dell' autostrada del Molise.
Sono perfettamente d' accordo che ogni processo di cambiamento e di prospettive future non può che, prioritariamente, basarsi su una seria, approfondita e mirata capacità progettuale che il nuovo Governo Regionale deve immediatamente mettere in campo e portare avanti.
In sostanza è importante avere una idea di sviluppo che si articoli sulle vere e realistiche potenzialità che la regione può esprimere.
Per quanto mi riguarda e, credo di non scoprire l’ acqua calda, questa idea progettuale (  è bene tenere presente anche gli scenari futuri circa una  non remota modificazione dei confini regionali con inevitabili aggregazioni e/o macro regioni) non può molto discostarsi da uno sviluppo turistico e territoriale, valorizzando le immense ricchezze paesaggistiche, storiche, archeologiche, enogastronomiche dei nostri meravigliosi posti e borghi.
Non è possibile ancora immaginare che i nuclei industriali e le aree PIP ( erroneamente e improduttivamente concepite e disseminate in ogni angolo del territorio regionale!!!), possano essere la panacea di tutti i mali!
In sostanza il modello di sviluppo industriale che si è pensato potesse essere il toccasana per il Molise, credo, sia fallito e sicuramente non più proponibile.
Il Molise poteva e doveva essere una piccola Svizzera o, volendo rimanere in Italia, una Valle d’ Aosta o Umbria: questo non è stato e la classe politica deve farne ammenda e cercare, ora, di rimediare.
Io credo che turismo, agricoltura e zootecnia, naturalmente in un’ottica di profonda innovazione tecnologica, debbano trovare spazio nell’ agenda del neo Governatore e del neo Consiglio Regionale del Molise.
In tale contesto, a mio parere, deve inserirsi una seria valutazione sulla convenienza ed utilità di un’ arteria autostradale così come concepita, la quale, come correttamente fa osservare anche Scarpitti, non vedrebbe mai fine, se non,  forse,  dopo innumerevoli decenni.
Ritengo che tutte quelle negatività indicate da Scarpitti, nella seconda parte del suo intervento, dovrebbero far molto riflettere: con la realizzazione di una simile autostrada, che altro non sarebbe che un budello di semplice attraversamento e smembramento del territorio molisano, infatti, tali negatività verrebbero sicuramente ad aggravarsi.
Per soddisfare tali necessità “turistico-attrattive”, con il miglioramento della rete ferroviaria e la conservazione della Carpinone - Sulmona, sarebbe più che sufficiente, in tema viabilità, realizzare il tratto iniziale da S. Vittore ( utilizzando la già attiva variante di Venafro) a Isernia  ( quale porta di ingresso del Molise da Napoli e Roma) e migliorare tutte le Fondovalli di penetrazione come la Bifernina, Trignina verso S. Salvo e Termoli nonché la F. V. Sangro, aggiungendo poi il completamento della F. V. Verrino e della Fresilia e la realizzazione della F. V. Vella, naturale e rapido collegamento con Campobasso.

                                                                                                                 

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