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Chiusura dell'Ambito di Agnone: Paglione e Passarelli al centro del dibattito sulla riforma del Piano Sociale Regionale

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La riforma del Piano Sociale Regionale divide i protagonisti: accuse e difese sul futuro degli Ambiti Sociali

Il dibattito sulla riforma del Piano Sociale Regionale (PSR) continua a infiammare la politica molisana, con toni accesi tra amministratori locali e istituzioni regionali. Il sindaco di Capracotta, Paglione, ha espresso preoccupazione per il futuro dell'Ambito Sociale di Agnone, uno degli ultimi presidi a servizio delle persone più vulnerabili nelle zone montane del Molise Altissimo. In un intervento critico, ha sottolineato come la possibile chiusura dell'Ambito rischierebbe di privare le comunità di un importante punto di riferimento per i servizi sociali, minacciando di peggiorare la situazione delle persone anziane, dei disabili e degli immigrati che vivono in un'area già in grave difficoltà socio-demografica.

Paglione ha anche messo in guardia contro l’idea di accorpare l’Ambito Sociale di Agnone con quelli di territori più ampi, sostenendo che una riforma di questo tipo, non solo comporterebbe un appiattimento dei servizi, ma minerebbe la tenuta delle comunità locali, esponendole al rischio di esclusione sociale. Ha poi ribadito che i sindaci non sono stati adeguatamente consultati, sollevando dubbi sulla trasparenza e sul processo decisionale che sta guidando questa riforma.

Dall’altra parte,  la consigliera regionale delegata alle politiche sociali, Stefania Passarelli, coordinatrice del gruppo tecnico che sta lavorando alla riforma ha cercato di placare le critiche, spiegando che l’accorpamento degli Ambiti Sociali non comporterà la diminuzione dei servizi, ma piuttosto un adeguamento alle normative che richiedono che gli Ambiti Territoriali Sociali coincidano con i distretti sanitari. Ha puntualizzato che gli uffici amministrativi (le "antenne sociali") rimarranno ad Agnone e che verranno estesi anche ad altri comuni. Passarelli ha anche ribadito che la riforma è ancora in fase di elaborazione e che la bozza del nuovo PSR, condivisa recentemente con i coordinatori degli Ambiti, non è definitiva e sarà oggetto di ampio confronto.

Passarelli inoltre ha sottolineato l'importanza di un lavoro di squadra tra i vari attori del territorio e ha ricordato che i finanziamenti destinati alle politiche sociali sono in continuo aumento, con oltre 13 milioni di euro già previsti per interventi mirati nel settore della prima infanzia, sostegno agli studenti universitari e assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico.

Nonostante le rassicurazioni di Passarelli, la situazione resta tesa, con molteplici voci critiche che lamentano la scarsa comunicazione e il rischio di una riforma imposta dall'alto senza considerare le specificità locali. Il futuro degli Ambiti Sociali e il destino di territori come quello di Agnone continuano a essere al centro di un acceso confronto politico e istituzionale, in attesa di sviluppi che potrebbero cambiare radicalmente la gestione dei servizi sociali nella regione.

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