Oggi il Consiglio regionale del Molise ha approvato a maggioranza il “Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’A.S. 2025/2026”, presentato dalla Giunta regionale. Tra i voti favorevoli, anche quello dell'Assessore Andrea Di Lucente, che pochi giorni fa aveva accusato il presidente della Provincia, Saia, di non aver ascoltato i sindaci sul dimensionamento scolastico, e di non aver presentato un piano a salvaguardia di una realtà così complessa come quella dell'Istituto Statale "Molise Altissimo".
Il piano ha visto la soppressione di ben sei dirigenze scolastiche, e il Consigliere Fabio Cofelice, illustrando il provvedimento, ha precisato che non sono previste riduzioni di classi né modifiche agli attuali livelli occupazionali. L’obiettivo del piano, ha spiegato Cofelice, è quello di migliorare l’efficienza amministrativa e la sostenibilità economica in base ai dati demografici.
Tuttavia, la decisione ha suscitato critiche da parte dell’opposizione. Il Consigliere M5S Primiani ha votato contro, mentre i consiglieri del Partito Democratico, Salvatore e Facciolla, pur dichiarandosi contrari, hanno abbandonato l’aula al momento del voto, in segno di protesta. Assenti Greco e Gravina del M5S, e Fanelli del Partito Democratico.
Le sei dirigenze scolastiche soppresse includono due nella provincia di Isernia e quattro in quella di Campobasso. Tra le più significative cancellazioni, c’è quella dell'Istituto Statale "Molise Altissimo", con sede centrale a Carovilli, che serviva ben 14 comuni e circa 400 alunni. Gli studenti saranno ora aggregati all'Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Isernia e all'Istituto Omnicomprensivo di Agnone. Questa soppressione, secondo molti, rappresenta un colpo durissimo per un territorio già segnato dallo spopolamento, che ha trovato nelle scuole un importante punto di riferimento per le aree interne.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il giovane sindaco di Carovilli, Simone Nuosci, a capo di una giunta costituita da giovani motivati alla salvaguardia del territorio, che ha espresso grande delusione per la scelta. Il sindaco ha annunciato che l’amministrazione comunale ricorrerà al Tribunale Amministrativo del Molise, ritenendo la decisione illegittima. "Faremo ricorso al TAR," ha dichiarato Nuosci, ribadendo che la politica regionale e provinciale non ha tutelato adeguatamente le aree interne.
“Il Molise non può essere trattato come le altre regioni, applicando freddi numeri su un territorio geograficamente complesso e con una popolazione ridotta," ha continuato il sindaco. "Avremmo dovuto chiedere una deroga ai tavoli romani, ma questo non è stato fatto. La nostra voce non è stata ascoltata."
Il sindaco ha sottolineato come il piano di dimensionamento scolastico, sebbene abbia cercato di razionalizzare le risorse, non tenga conto delle specificità del Molise e delle sue esigenze territoriali. Le piccole comunità e le aree interne risultano ulteriormente penalizzate, con il rischio che studenti, famiglie e personale scolastico vengano sacrificati in nome di logiche di risparmio centralistico che non rispecchiano le necessità reali del territorio.