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Scontro politico sui social: Di Lucente e Greco protagonisti di un botta e risposta infuocato

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Un acceso dibattito politico ha preso piede sui social tra il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Di Lucente, e il consigliere di minoranza Greco, riguardo alla gestione della sanità regionale, con particolare attenzione sull'ospedale Caracciolo di Agnone. La discussione ha coinvolto anche la proposta di Di Lucente di convocare una riunione con i medici in quiescenza per affrontare la carenza di personale, suscitando polemiche non solo tra i due politici, ma anche tra la popolazione locale. In molti, infatti, hanno criticato l'idea di impiegare medici pensionati, retribuiti 100 euro l'ora, come soluzione per rilanciare una struttura che, negli anni, ha visto un progressivo depauperamento dei servizi essenziali.

Il dibattito è iniziato quando Di Lucente, in qualità di assessore alle Infrastrutture e Vicepresidente del Consiglio Regionale, ha cercato di risolvere la carenza di personale medico all'ospedale Caracciolo, con l'intento di evitarne la chiusura. Per questo motivo, ha convocato una riunione con i medici in pensione, sperando di stimolare la loro partecipazione. Tuttavia, la mossa non è piaciuta a Greco, che ha sollevato critiche sui social, accusando Di Lucente di gestire la cosa pubblica in modo troppo personale e senza una delega specifica.

"Assessori regionali (senza alcuna delega specifica) fanno riunioni negli ospedali in cui si decide la strategia aziendale. Questo significa voler gestire la cosa pubblica come una cosa privata", ha scritto Greco su Facebook, scatenando una risposta immediata da parte di Di Lucente.

Il Vicepresidente del Consiglio Regionale ha replicato prontamente, sempre sui social, con un tono deciso: "Alle parole ho sempre preferito i fatti, lavorando costantemente. Altri, invece, riempiendosi da anni la bocca solo di grandi proclami, nulla di fatto sono riusciti a concretizzare. Le parole non cambiano le cose, le azioni sì. A chi adesso si sente mancare il terreno sotto i piedi suggerisco di parlare meno, perché operare per la propria comunità non ha come scopo quello di farsi dire bravo, ma di vedere il benessere che si diffonde, a prescindere da chi le cose le realizza."

Nonostante la risposta decisa, il confronto non si è concluso. Greco ha infatti rilanciato con un altro post sui social, ricordando le precedenti dichiarazioni di Di Lucente riguardo l'ospedale di Agnone e chiede: Assessore, mi rivolgo direttamente a lei: il suo intervento è un goffo tentativo di mascherare la realtà. Non è forse lei che ha dichiarato pubblicamente di voler trasformare il presidio di area particolarmente disagiata in un “polo geriatrico” senza Pronto soccorso? Questo è il suo vero pensiero. Non si nasconda dietro un dito. Piuttosto, spieghi ai cittadini cosa ha fatto per l’ospedale di Agnone in otto anni di “latitanza politica”   la dichiarazione, in effetti,  non passo' inosservata tra i cittadini. "Che fine ha fatto quella visione?", ha chiesto Greco, ironizzando sulla coerenza delle affermazioni di Di Lucente.

La discussione, quindi, non sembra destinata a fermarsi qui. La querelle tra Di Lucente e Greco ha messo in luce profonde divergenze politiche su come affrontare e risolvere le problematiche sanitarie, temi che toccano la carne viva dei cittadini.

I temi  sono estremamente delicati, tuttavia, resta il dubbio che, al di là delle schermaglie politiche, sarebbe più opportuno che i politici si confrontassero con maggiore frequenza e trasparenza con i cittadini, anzichè promuovere riunioni a porte chiuse, trovando soluzioni condivise nelle sedi istituzionali piuttosto che sui social.

 

 
 
 
 
 
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