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Le contraddizioni della riforma sul gioco: meno tasse ma meno fondi per la prevenzione

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È una manovra finanziaria che non smette di suscitare polemiche quella varata per il 2025 dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La legge di bilancio, infatti, punta a ridefinire la regolamentazione delle scommesse e dei casinò online in Italia, generando impatti sia economici che sociali. 

Guardando nel dettaglio le misure introdotte troviamo in primo luogo la proroga delle concessioni, l’incremento delle entrate fiscali ma anche e soprattutto l’abolizione dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo e la riorganizzazione dei fondi per le dipendenze. Si tratta di un aspetto molto criticato e al centro del dibattito. La legge prevede infatti importanti modifiche nella gestione dei fondi per la lotta alle dipendenze: come si legge su Giochidislots, il precedente stanziamento di 50 milioni di euro all’anno destinato esclusivamente alla ludopatia viene assorbito in un nuovo Fondo per le dipendenze croniche, che dispone di 94 milioni annui. Quasi il doppio, insomma, per quella che potrebbe sembrare una buona notizia. Eppure si scopre che solo il 34,25% di questi fondi sarà impiegato per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, riducendo le risorse specificamente dedicate a questa problematica di circa 20 milioni di euro. La scelta di includere diverse forme di dipendenza, come abuso di alcol, droghe e dipendenza digitale, ha suscitato preoccupazioni tra le associazioni che si occupano di prevenzione e trattamento della ludopatia.

Preoccupazioni che arrivano anche dalla nostra regione, dove il gioco d’azzardo patologico e quello illegale sono tornati pericolosamente a farsi sentire. Stando a quanto riporta PrimoPianoMolise, la spesa pro capite per il gioco d'azzardo online a Isernia ha raggiunto 4.143 euro, con un aumento significativo rispetto ai 2.686 euro dell'anno precedente. Un dato che posiziona Isernia al primo posto tra i capoluoghi di provincia italiani per spesa pro capite nel gioco online mentre a livello provinciale si colloca al quarto posto, preceduta da Messina, Palermo e Siracusa. Il rapporto evidenzia anche che una parte rilevante di questa crescita è attribuibile all'uso del gioco online da parte delle mafie per il riciclaggio di denaro, stimato tra 16 e 18 miliardi di euro, pari al 20-22% delle giocate complessive online. 

Ma quali sono le altre novità previste per il gambling dalla manovra di bilancio? Sul piano fiscale, il governo mira ad aumentare le entrate attraverso un riassetto normativo del settore del gioco d’azzardo. Nel Documento Programmatico di Bilancio trasmesso alla Commissione Europea si leggono previsioni di entrate per circa 4 miliardi di euro nel 2025, corrispondenti allo 0,2% del PIL. Numeri importanti, che si devono però accompagnare a investimenti e progettualità per il gioco responsabile e sicuro. Un campo in cui da sempre l’Italia è stata all’avanguardia e da cui non può tirarsi indietro adesso. 

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