La recente sentenza del TAR Molise, pubblicata il 14 febbraio 2025, ha accolto parzialmente il ricorso di cinque comuni contro la realizzazione di un impianto di compostaggio a Sprondasino, nella zona di Civitanova del Sannio. Il Gruppo di Minoranza di Poggio Sannita UXPS, tramite l'ex sindaco, il capogruppo Tonino A. Palomba, esprime una soddisfazione misurata per la decisione, pur sottolineando che la battaglia per la difesa del territorio e dell’ambiente è lontana dall’essere conclusa. La sentenza lascia ancora aperte diverse possibilità per l'azienda proponente, ma il gruppo resta determinato a proseguire nella sua lotta per proteggere la salute dei cittadini e la biodiversità locale.
"La sentenza del TAR Molise pubblicata lo scorso 14 febbraio, sul ricorso di 5 comuni (Agnone, Bagnoli d. T., Pietrabbondante, Poggio Sannita e Salcito) contrari alla realizzazione di un impianto di compostaggio in località ‘Sprondasino’ di Civitanova d. S., accoglie una parte significativa del ricorso stesso, quale gruppo di minoranza al comune di Poggio Sannita, esprimiamo misurata soddisfazione.
Ricordiamo come siamo stati tra i primi - nel settembre 2021 - a sollevare il caso Sprondasino coinvolgendo istituzioni, cittadini e media, sul macroscopico impatto ambientale che si andava delineando e ad alimentare dubbi sulle effettive attività dell’impianto, una volta in funzione per lo smaltimento di rifiuti definiti “non pericolosi” con una potenzialità di trattamento pari a 21.000 tonnellate (!) l’anno, in grado di produrre compostato misto da utilizzare in agricoltura.

Abbiamo plaudito al ricorso ed al positivo coinvolgimento di 5 comuni del territorio, pur criticando la mancata richiesta di ‘sospensiva’. Un ricorso al TAR datato febbraio 2022, con sentenza pubblicata il 14 febbraio 2025 dopo 3 anni, nel corso dei quali il cantiere non si è fermato, tutt’altro. Sono state realizzate opere che hanno già devastato l’area interessata, con costruzione di piattaforme, strade, muri. Non considerando abbastanza le conseguenze di una cementificazione ed un movimento terra altamente impattanti, cui sarà complicatissimo porvi rimedio. Il tutto nell’alveo fluviale del Verrino alla confluenza con il Trigno, una zona ricca di biodiversità e distante solo poche centinaia di metri in linea d’aria dall’invaso di Chiauci, un posto di rilevante importanza storico-ambientale per la convergenza in esso dei tratturi Celano-Foggia e Castel del Giudice-Sporndasino, da cui dovrebbe nascere il tanto evocato ‘Parco fluviale del Verrino’.
Tuttavia la decisione del TAR, avendo accolto solo parte delle obiezioni sollevate nel ricorso, non sarà risolutiva e lascia aperte diverse possibilità alla società interessata, sia sul piano procedurale con l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato, sia sanando le carenze evidenziate in ordine ad autorizzazioni, pareri e valutazioni.
Certamente noi, con le famiglie che abitano nella zona e l’opinione pubblica sensibile alle problematiche naturalistico-ambientali e del surriscaldamento del clima, non ci accontenteremo di soluzioni burocratico-procedurali. Avremmo preferito una sentenza che sancisse in maniera esplicita il divieto di realizzare a Sprondasino un impianto del genere. La sentenza non dice questo. Vogliamo augurarci sia un primo passo in difesa dei diritti delle persone comuni, della nostra salute, dell’ambiente e del territorio in cui viviamo, dell’habitat naturale per le biodiversità e per la tutela di un possibile sviluppo ecocompatibile, unica vera speranza per il futuro dei nostri piccoli borghi di zone interne, disagiate e spopolate. Per questo concordiamo con il presidente Saia quando afferma che: - “Insieme agli altri Comuni, continueremo a lottare per difendere i nostri meravigliosi territori"."
Poggio Sannita, 1° marzo 2025
Il Capogruppo UXPS
Tonino A. Palomba