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Panchina dell’Amore di Agnone, un simbolo di unione, amore, speranza e integrazione

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 E' nata la Panchina dell’Amore di Agnone, situata nella  bella località denominata Tiroassegno, è un simbolo di unione, amore e speranza che nasce da un’iniziativa locale e prende forma grazie alla collaborazione di artigiani e artisti. Commissionata dal Comune di Agnone, la panchina è stata realizzata dal restauratore agnonese Mario Catolino insieme alla sua compagna ucraina, Olha Dobrivska, e il suo significato va ben oltre il semplice arredo urbano.

L'idea della panchina è stata proposta dal consigliere comunale Mario Petrecca, una figura dal carattere apparentemente rude, ma con un cuore pieno di affetto e sensibilità. Petrecca ha visto in questa panchina una possibilità per rendere Agnone ancora più accogliente e romantica, un luogo dove le persone possano fermarsi, riflettere, e vivere momenti di intimità, ma anche di condivisione.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di Mario Catolino, restauratore e conoscitore dell’arte artigianale agnonese, che ha portato avanti la realizzazione con passione e dedizione. La sua compagna, Olha Dobrivska, ha contribuito con il suo talento artistico e la sua sensibilità, creando dettagli e decorazioni che donano alla panchina un fascino unico. Il risultato è una panchina che non è solo un luogo dove sedersi, ma un’opera d’arte che racconta una storia d'amore e di integrazione culturale.

Al centro della panchina, due cuori intagliati con la scritta "Agnone" sono il simbolo di una città che accoglie con calore chiunque vi giunga. I cuori non sono solo decorazioni, ma un richiamo forte all’amore universale che lega le persone, indipendentemente dalle origini o dalle differenze. La scritta “Agnone” evidenzia il legame profondo tra la panchina e il territorio, legame che si rinnova ogni volta che qualcuno si siede per condividere un sorriso o un bacio.

Uno degli aspetti più particolari e affascinanti della Panchina dell’Amore è il "regolamento" che essa stessa impone: "è obbligatorio baciarsi". Questo invito, che può sembrare giocoso, racchiude un messaggio potente di affetto e tenerezza. In un mondo che spesso sembra correre troppo velocemente, questa panchina invita le persone a fermarsi, a guardarsi negli occhi, a condividere un momento di intimità, e a riscoprire il valore dei gesti semplici, ma profondamente umani.

La panchina rappresenta anche un ponte tra culture diverse. La collaborazione tra Mario Catolino e Olha Dobrivska, proveniente dall’Ucraina, è un messaggio di speranza e di apertura verso il mondo. In un periodo storico segnato da conflitti e divisioni, questa panchina diventa un simbolo di accoglienza, di integrazione e di amore che supera ogni barriera geografica e culturale.

 

 
 
 
 
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