AGNONE - In questi giorni è in discussione la manovra regionale per ridurre le spese di bilancio, mentre dall'Abruzzo un primo segnale di riduzione dei costi della politica è già arrivato. A questo riguardo giunge puntuale e tagliente il commento di Enzo Delli Quadri, presidente onorario di Majella Madre, l'associazione che mira proprio al ricongiungimento tra Abruzzo e Molise.
"In questi giorni è in discussione la manovra regionale per ridurre le spese di bilancio. Non si ha ancora un quadro preciso, pur tuttavia, da notizie giornalistiche, la sforbiciata riguarderebbe da un minimo di 3 ad un massimo di 8 milioni di euro le spese proprie dell’apparato regionale che si assesterebbero intorno ai 125 milioni contro i 72 del 2002 (+75 per cento), le spese per attività produttive e spese collegate che si ridurrebbero a soli 38 milioni contro i 154 del 2002 (-75 per cento) e ancora le spese per trasporti, casa e collegati che si ridurrebbero a 96 milioni contro i 202 del 2002 (-52 per cento). Di fronte a questa chiarissima dimostrazione di come la Regione ingrossi l’apparato regionale a danno dello sviluppo regionale molisano, il nostro Marinelli (l'assessore regionale agnonese, ndr) non si pronuncia, non appare. Tutto sommato non ha tutti i torti. Meglio il silenzio che quelle giaculatorie di alcuni politici che addebitano al Governo nazionale e a Tremonti, in particolare, il crimine di non voler continuare a finanziare la Regione Molise. Questi politici non fanno altro che ripercorrere la via slovacca che tanto danno sta producendo al popolo slovacco dacché, per colpa dei loro politici, si giunse alla separazione tra Cechi e Slovacchi. A suo tempo i politici molisani, altri nomi ma stessa testa, divisero Abruzzo e Molise, con tanto danno per la nostra regione; oggi sono complici anche di una divisione molto probabile tra Nord e Sud Italia, con il Molise a fare da semaforo giallo".
E Delli Quadri chiude con una citazione: "Se il Molise deve scegliere tra il conservare un simulacro di autonomia istituzionale ed i diritti dei cittadini, non c’è discussione. Prima la sanità , la scuola, i trasporti locali, l’assistenza sociale, le attività produttive e poi la burocrazia".