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Agnone - Scosse nell’orto: in Via Gualterio arrivano i dissuasori elettrici contro i gatti

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Agnone – Via Gualterio, una tranquilla via residenziale tra alberi e villette curate, si è risvegliata agitata da una polemica che coinvolge animali, vicinato e... elettricità. Secondo una segnalazione giunta nei giorni scorsi, un residente avrebbe installato dissuasori elettrici nel proprio giardino, presumibilmente per tenere lontani i gatti del vicino. Il gesto ha sollevato una serie di interrogativi, non solo legali, ma anche morali.

I fatti, ancora in fase di accertamento, parlano chiaro: più di un residente avrebbe notato l’apparato elettrificato, sistemato lungo il perimetro dell’orto privato e di una aiuola. Non si tratterebbe di un’alta recinzione agricola per contenere mucche o cinghiali, ma di un sistema a basso voltaggio pensato – secondo quanto riferito – per scoraggiare i frequenti passaggi di alcuni gatti che, a detta del proprietario, "grattano la terra, fanno i loro bisogni e distruggono le piantine".

Ma davvero è lecito difendere l’orto con la corrente elettrica?

Il tema tocca nervi scoperti. Da un lato c’è chi invoca il diritto alla proprietà privata e alla tutela dei propri spazi. Dall’altro, molti sottolineano come l’uso di impulsi elettrici contro animali domestici possa configurare una forma di maltrattamento. In Italia, la legge è chiara su almeno un punto: causare sofferenza fisica o psicologica a un animale è reato, anche se l’intento non è quello di ferire ma solo di "spaventare".

«Non è un cinghiale, è un gatto» dice una  residente nella via e amante degli animali. «Capisco il fastidio, ma i metodi per allontanarli sono altri: ci sono spray naturali, barriere olfattive, perfino ultrasuoni. Non si può risolvere tutto con l’elettricità».

Anche sul piano tecnico, l’installazione solleva dubbi. Le recinzioni elettrificate, per essere a norma, devono rispettare rigidi criteri di sicurezza e soprattutto essere segnalate in modo visibile, per evitare rischi a persone e animali inconsapevoli. In questo caso, pare non ci siano cartelli. E se un bambino, magari giocando, dovesse toccarla per sbaglio?

Il Comune, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma l’episodio riaccende il dibattito sulla convivenza urbana tra esseri umani e animali, tra spazi privati e responsabilità collettive.

È lecito proteggere il proprio giardino, ma fino a che punto? È accettabile usare l’elettricità per scoraggiare un comportamento naturale, come quello di un gatto che attraversa un’aiuola? E soprattutto: la risposta a un fastidio può trasformarsi in un pericolo?

Sono domande che, da Via Gualterio, potrebbero presto estendersi ad altri angoli della città. Dove il confine tra diritto e convivenza è spesso una linea sottile – e, come in questo caso, forse anche elettrificata.

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