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Saia al centro del dibattito verso le Amministrative 2026: scuola, ambiente e territorio, sanità e viabilità, sotto la lente dei cittadini

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In primavera, nel mese di maggio 2026, anche Agnone — insieme ad altri piccoli comuni del Molise — sarà chiamata al rinnovo della propria amministrazione comunale. Sarà un appuntamento elettorale importante, nonostante si parli di realtà al di sotto dei cinquemila abitanti. Agnone, in provincia di Isernia, conta circa 4.600 anime, ma vive una fase politica intensa e già animata dai primi segnali di una campagna elettorale che si preannuncia rovente.

Il sindaco uscente, Daniele Saia, è espressione di una lista civica orientata a sinistra. Eletto con un largo consenso popolare, Saia si è distinto per il suo attivismo politico che va oltre i confini comunali: è presidente della Provincia di Isernia, presidente della Conferenza dei Sindaci e delegato nazionale dell’Unione Province d’Italia per le aree interne. Un curriculum politico in evidente ascesa, che lascia intravedere ambizioni ben oltre il ruolo di primo cittadino.

Tuttavia, proprio questa esposizione lo rende bersaglio naturale di chi si prepara a sfidarlo alle urne. La politica locale, anche in piccoli centri come Agnone, non è mai immune da tensioni e contrapposizioni, soprattutto quando si intravede un profilo che cresce sul piano regionale e nazionale.

È quindi il momento — per elettori e avversari — di porsi le vere domande, quelle che esulano dai personalismi e dalle logiche da tifo da stadio:
Saia ha governato bene? Cosa ha fatto concretamente per i cittadini di Agnone?
Il giudizio, come è giusto che sia, dovrà basarsi su fatti verificabili, non su impressioni o schermaglie social.

Le tematiche fondamentali su cui sarà valutato sono quelle che riguardano da vicino la vita quotidiana dei cittadini:

Sanità locale: cosa è stato fatto da regione e comune, nei limiti delle competenze istituzionali, per garantire servizi essenziali in un’area interna sempre più fragile?

Viabilità e mobilità: sono migliorate le infrastrutture e i collegamenti?

Welfare e servizi sociali: il Comune ha sostenuto le fasce deboli e promosso coesione?

Tassazione locale: è stata gestita con equità ed efficienza?

Decoro urbano e manutenzione del territorio: Agnone è oggi più curata e vivibile di cinque anni fa?

Cultura, eventi: Sono stati potenziati eventi culturali e iniziative pubbliche in collaborazione con le associazioni locali, che hanno contribuito a mantenere viva la partecipazione civica e l’attrattività turistica.?

Viabilità interpoderale, servizi alle contrade:  L’amministrazione ha promosso lavori di sistemazione e messa in sicurezza di diverse strade rurali, migliorando l’accessibilità alle contrade e ai terreni agricoli, fondamentali per l’economia locale?

Scuola e ambiente: Cosa ha fatto in questi cinque anni l’amministrazione comunale di Agnone per migliorare la qualità dell’offerta scolastica e per tutelare l’ambiente? Quali investimenti sono stati messi in campo per l’edilizia scolastica, la sostenibilità ambientale e l’educazione dei più giovani?

A queste domande dovranno rispondere il sindaco uscente e chiunque si proporrà come alternativa. Sull'alternativa molte sono le ipotesi che spuntano come funghi, ma finora si tratta solo di chiacchiericcio da bar. La politica, soprattutto a livello locale, deve tornare ad essere valutata sulla base della concretezza  e della capacità di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Le guerre personali non servono. Servono visione, responsabilità e risultati.

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