Americani che salvano Agnone? Si avete sentito bene Agnone, si sa, è un paese piccolo; tutti conoscono tutti e quando c’è qualche faccia nuova che spunta per una qualsiasi strada o viottolo subito c’è un generale interesse; tutti si pongono domande come “chi sono?” “che vogliono?”. È per questo che nei giorni passati non sono passati inosservati tre americani, armati di microfoni, telecamere e grosse reflex. “Chi so’ questi?”
Altomolise.net, li ha seguiti per voi giorno dopo giorno per rispondere a tutti gli interrogatori della cittadinanza; vorremmo dunque iniziare citando parte di una conversazione che Matthew, uno di questi ragazzoni d’oltreoceano, ha avuto con noi. “Ciò che manca a noi Americani è avere una casa; nasciamo in un posto, cresciamo in un altro e studiamo altrove prima lavorare in qualche luogo ancor più lontano. Quando torniamo indietro, perciò, non riconosciamo nulla, palazzi sorgono, case vengono modificate completamente. Così è impossibile avere dei ricordi, costruire una tradizione. Per tutti questi nobili motivi Agnone può diventare un esempio che tutti i piccoli centri del mondo potranno seguire. Un paese così ricco di storia e di cultura come questo può salvarsi in con una battaglia come questa; un agnonese, tanti agnonesi possono salvare Agnone.”
Viste così, estrapolate dal contesto, queste frasi possono risultare aleatorie e sconnesse motivo per cui è necessario fare un piccolo passo indietro per spiegare al meglio la vicende. Matthew, Daniel e Jed sono tre professionisti statunitensi impegnati nel campo della pubblicità; tempo fa, parlando con un'amica, hanno scoperto un piccolo paese dove l’aria fresca, delle colline verdi, degli scorci mozzafiato facevano da cornice ad una comunità che da anni produce di tutto; un borgo caratteristico di poche anime dove è difficile trovare qualcuno inospitale: Agnone.
È stato così che uno di questi tre americani, dopo essere entrato in contatto con il progetto Rooths (Radici) frutto della collaborazione dell’associazione Osca e della fondazione dei fratelli Packard, si è innamorato della storia della nostra piccola cittadina e ha coinvolto altri specialisti del settore; questi ultimi perciò hanno deciso di impegnarsi per salvarla, essendo a conoscenza dei problemi che l’affliggono. L’idea, quella di creare un turismo di “ritorno alla base” per gli agnonesi sparsi nel mondo, ha quindi necessitato di un canale accessibile a tutti che permettesse di mettere in contatto tutti i discendenti Agnonesi con gli attuali cittadini; questo è il motivo che spinge questi professionisti a creare la pagina ‘I am Agnonese’ (https://www.facebook.com/IAmAgnonese) che, per l’appunto, è uno spazio sul quale condividere storie, fotografie e quant’altro sulla faccenda. Tutto ciò però non bastava. I nostri amici si sono chiesti: “Come possiamo far capire agli agnonesi nel mondo cosa perderebbero se non tornassero a casa per dare uno sguardo?”
Per rispondere a questo interrogativo, quindi, questi giovani hanno deciso di imbracciare l’attrezzatura e di spaccare l’oceano per volare in Italia; avevano sei giorni per fotografare quanto più possibile, registrare tutto ciò che si potesse e filmare ogni singolo aspetto di tutto ciò che è Agnone al giorno d’oggi. L’obiettivo? Montare un filmato che possa risultare come un documentario che descrive cosa vuol dire essere agnonese e cosa sia Agnone oggi, nel 2013.
Noi li abbiamo visti dedicarsi meticolosamente alla scelta del migliore scorcio, la luce più intensa, la pronuncia di alcune frasi più sensazionali. Abbiamo visto dei professionisti operare per noi senza che nessuno “glielo avesse chiesto”. Abbiamo assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere: un americano che salva un piccolo paese di cui conosce poco o niente. Il risultato? Questo non c’è dato saperlo, non sappiamo come andrà a finire questa faccenda tanto meno cosa accadrà; al momento possiamo solo dire ai nostri lettori che presto potranno vedere un video che racconterà la loro cittadina da un punto di vista obiettivo e, soprattutto, esterno. Un video che racconta Agnone. Si abbiamo assistito alle riprese, abbiamo visto i “fuori onda” di questa fantastica esperienza ma, credeteci, raccontandolo in anticipo vi rovineremo la sorpresa.