«Leggendo il comunicato diffuso dal consigliere regionale Argirò siamo rimasti basiti, interdetti, scioccati».
Inizia così la secca replica alle dichiarazioni di Argirò siglata a quattro mani dal presidente della Provincia, Di Giuseppantonio, e dall’assessore Tavani.
«Siamo inutili? Siamo senza un soldo? Siamo indebitati fino all’osso? Forse un po’ di tutto questo, ma certamente né stupidi né inetti. - continuano i vertici della Provincia - Il finanziamento di 800mila euro non è alcuna nuova somma proveniente da fantasiose economie di spesa, come riportato da Argirò, ma è parte del vecchio Piano Triennale Regionale 2008/2010 che per la Provincia di Chieti vale circa 28 mln, e riguarda tutti interventi già definiti e scelti dalla precedente amministrazione Coletti; il Piano predisposto da questa amministrazione è stato “approvato” dal Consiglio regionale ma finanziato con euro zero; forse l’amico Niki Argirò era assente o si era distratto un attimo. L’intervento in questione è stato invece rimodulato da questa amministrazione, concordandolo in giunta e con il sindaco di Cupello, e scegliendo responsabilmente in luogo di una circonvallazione che non poteva essere realizzata con tale somma, interventi manutentivi di quasi tutte le strade afferenti a Cupello e al Vastese; dopo ben 173 giorni, quasi sei mesi, Commissione e Consiglio regionale hanno approvato la rimodulazione iniziata da questa Provincia un anno e mezzo prima, e Argirò se ne vanta pure sulla stampa? Di cosa esattamente si vanta? Che la tappa del Giro d’Italia promossa da Regione Abruzzo e che prenderà il via proprio dalla sua San Salvo, procederà su strade dissestate anche per la mancanza di finanziamenti regionali negli ultimi 5 anni? Di non aver finanziato il nuovo piano che prevede ben 5 milioni di interventi di manutenzione nel solo distretto del Vastese? Di far finta di ignorare, da ex assessore al bilancio 199/2004, che la Provincia di Chieti è la seconda in Italia per debiti, grazie ad una politica di indebitamento che prima dell’avvento nostro era regola? Se avesse speso meglio il suo impegno per accelerare la rimodulazione di quella somma, magari solo 60 giorni prima, avremmo avuto il tempo di fare piccoli interventi e far scorrere la tappa e soprattutto la viabilità di pendolari e residenti in maggiore sicurezza. La provincia di Chieti e diciotto sindaci stanno ancora aspettando la risposta alla lettera congiunta inviata oltre un mese fa alla Regione sulla questione del Giro».