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Liberazione: Agnone commemora, gli agnonesi no

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AGNONE - Sono le 11 quando in Piazza XX Settembre, sullo sfondo di un colorato mercato artigianale, le autorità locali, accompagnate da una delegazione dei Carabinieri di Agnone, della Polizia Municipale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Protezione Civile, si preparano a commemorare l’anniversario della Liberazione dal Nazismo e dal Regime Fascista.

Trascorre circa mezz’ora e la cerimonia ha inizio.
Con le note di Va pensiero i partecipanti attendono il momento in cui la bandiera Italiana, ai piedi del Monumento ai Caduti, verrà issata; il toccante momento dell’alza bandiera è reso ancor più tricolore dalla colonna sonora: l’Inno d’Italia. Giunge quindi il momento della deposizione della corona sul sagrato: il sindaco Michele Carosella, il minisindaco Enrico De Simone seguono i due volontari della protezione civile e salgono, tutti assieme, i gradini del grande monumento in piazza.
Segue il silenzio, denso di riflessioni. Un minuto dopo è di nuovo l’Inno d’Italia a risuonare nell’intera piazza; le note precedono l’intervento dell’assessore al bilancio Marco Mendozzi che in un breve intervento ha spiegato concisamente l’importanza di quell’anniversario.
Il suo è stato un discorso sintetico ma preciso nel quale ad un certo punto spiega “Si comprende oggi come il popolo al tempo seppe dare il meglio di sé. Furono capaci di tradurre nella Costituzione tutti i valori e i principi sui quali il popolo si era basato in quegli anni di lotta; valori che rappresentano tutto ciò al quale oggi ci appigliamo. Contestualizzando ad oggi questo discorso, possiamo dire che se oggi abbiamo una speranza per il San Francesco Caracciolo, lo dobbiamo al 25 aprile (e a tutti quei principi che rappresenta, ndr).”
La commemorazione finisce e qualcuno né approfitta per farci notare che un corteo, alla presenza di tutte le forze armate, sarebbe stato opportuno. A noi, invece, non sembra importante il corteo bensì la presenza dei cittadini che invece scarseggiano. C’è partecipazione, è vero ma per un anniversario così importante, sarebbe opportuno che l’intera cittadinanza si unisse.
Ci si domanda: si dimentica l’importanza del 25 aprile oppure semplicemente la si ignora?
 

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