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L’Alto Molise entra in tribunale e chiede il diritto alla Sanità

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AGNONE - Di recente, gestire un piccolo comune come Agnone può dare qualche grattacapo; ciò giustifica i numerosi punti all’ordine del giorno che hanno riempito il calendario del consiglio comunale tenutosi ieri a partire dalle ore 16.45
Ascoltate le comunicazioni del sindaco, i commenti del consigliere di minoranza Scampamorte ed altri interventi relativi ad alcuni dei punti dell’ordine del giorno si è giunti finalmente a quello che, in qualche modo, tutti quanti aspettavano: Piano sanitario Basso-Rosato: effetti sull'ospedale di Agnone. Discussione e delibera per impugnativa al Tar Molise.
È stato proprio il consigliere di minoranza Gelsomino De Vita ad illustrare il perché dell’esistenza del punto in questione spiegando le perplessità che riguardano la struttura del Caracciolo: “Siamo stati classificati come ospedale di montagna in zona disagiata, all0interno del piano sanitario Basso-Rosato ma, in realtà, non sappiamo ancora cosa accadrà al nosocomio poiché ci sono alcuni punti che risultano essere ancora poco chiari. Ciò che di cui si avrebbe bisogno è una gestione ottimale che, invece, finora è stata carente. Io credo che Rosato e Basso non conoscano la materia e che abbiano considerato solo il lato economico, un’analisi potenzialmente dannosa in una regione così particolare come la nostra. Quello che la minoranza propone è un ricorso al Tar avanzato direttamente dall’amministrazione pubblica di tutto il bacino d’utenza del San Francesco Caracciolo; un ricorso a costo zero per tutte le amministrazioni, fatta eccezione di quella Agnonese. Noi della minoranza, infatti, avevamo anche proposto di devolvere i nostri gettoni di presenza per la causa. Tutto ciò va fatto con urgenza.”
Ci sono altri commenti ed interazioni che precedono la risposta del sindaco Michele Carosella : “La denominazione di ospedale di zona di montagna per alcuni è positiva, per altri negativa. Dipende da come viene vista l’intera faccenda, se si guarda il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Bisogna tenere conto, tuttavia, che la situazione ospedaliera passata è un qualcosa che ora non esiste più. Io sono uno di quelli che vede il bicchiere mezzo pieno; ci sono tuttavia delle cose poco chiare all’interno del piano Basso-Rosato quindi credo che un ricorso sia necessario per chiarire e per sollecitare gli organi competenti affinché ci facciano capire come sia organizzato il laboratorio analisi, la rete di radiologia e il pronto soccorso”
Quello che segue dopo è la delibera: per la giunta comunale di Agnone le amministrazioni dell’Alto Molise e dell’Alto Chietino possono entrare in tribunale per fare ricorso al Tar affinché venga finalmente rispettato il diritto alla salute che, da qualche anno, in queste terre non è più così ovvio.
Ciò che si prepara è una battaglia tra avvocati, quasi sicuramente gli stessi che hanno seguito finora la faccenda del ricorso al Tar,che difenderanno il San Francesco Caracciolo.

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