Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Le mani della Mafia anche sul metano in Abruzzo

redazione
Condividi su:

MAFIA: INDAGINE GDF SU LAVORI METANO A PALERMO, SEQUESTRI PER 48 MLN EURO =

      Roma, 22 mag. (Adnkronos) - Un ingente patrimonio costituito da
societa', attivita' commerciali, immobili di pregio e disponibilita'
finanziarie per un valore totale di 48 milioni di euro e' stato
sequestrato dalla Guardia di Finanza di Palermo. Le indagini, spiegano
alle fiamme gialle, ''hanno svelato le infiltrazioni di Cosa Nostra e
dei suoi leader storici, fra cui Bernardo Provenzano, Leoluca
Bagarella e Matteo Messina Denaro, negli affari delle societa' di un
gruppo imprenditoriale che ha curato, a cavallo fra gli anni '80 e
'90, la metanizzazione di intere aree del territorio siciliano''.

      Le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia - fra cui
Giovanni Brusca, Vincenzo Ferro, Antonino Giuffre' - ed il contenuto
di alcuni pizzini sequestrati nel tempo a boss mafiosi e l'esame di
decine di contratti di appalto e sub appalto hanno permesso di
ricostruire la 'storia economico finanziaria' del gruppo
imprenditoriale.

      ''Ingenti risorse investite in un business che si e' presto
sviluppato grazie alla protezione di Cosa Nostra e ad appoggi politici
- in particolare dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino -
arrivando ad ottenere -sottolinea la Guardia di Finanza- ben 72
concessioni per la metanizzazione di Comuni della Sicilia e
dell'Abruzzo, i cui lavori sono stati in piu' occasioni affidati in
subappalto ad imprese direttamente riconducibili alla criminalita'
organizzata''. Tra i beni posti sotto sequestro, in Sicilia e
Sardegna, societa' immobiliari e di produzione di metalli preziosi,
imprese agricole, attivita' commerciali di prodotti petroliferi,
combustibili ed oggetti d'arte, appartamenti, uffici, locali affittati
ad importanti aziende e catene commerciali - molti dei quali situati
nel centro di Palermo - immobili di pregio, amplissimi locali
commerciali, opifici industriali, autorimesse, magazzini e
disponibilita' bancarie.

      (Sin/Ct/Adnkronos)
22-MAG-13 08:04

NNNN

ZCZC
ADN0009 6 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI

      MAFIA: INDAGINE GDF SU LAVORI METANO A PALERMO, SEQUESTRI PER 48 MLN EURO (2) =

      (Adnkronos) - Le indagini ''si sono concentrate in primo luogo
sulla genesi del gruppo, costituito negli anni '80 da un dipendente
pubblico, successivamente divenuto ''imprenditore'', grazie
all'investimento di ingenti risorse finanziarie di dubbia provenienza
e comunque non giustificate dalle sue disponibilita', che si e' presto
sviluppato grazie alla protezione dell'organizzazione di Cosa Nostra e
ad appoggi politici - in particolare dell'ex sindaco di Palermo Vito
Ciancimino - arrivando ad ottenere ben 72 concessioni per la
metanizzazione di Comuni della Sicilia e dell'Abruzzo, i cui lavori di
realizzazione -rilevano alla Guardia di Finanza- sono stati in piu'
occasioni affidati in sub appalto ad imprese direttamente
riconducibili a soggetti con precedenti specifici per mafia e ad altre
comunque vicine alla criminalita' organizzata, in una logica di
costante e reciproco vantaggio fra il gruppo e l'organizzazione
criminale''.

      L'indagine della procura della Repubblica di Palermo e delle
fiamme gialle ''si e' poi estesa alle operazioni di cessione
dell'intero pacchetto azionario e del patrimonio delle societa',
avvenuta nel 2004, per un corrispettivo di circa 115 milioni di euro,
che ha permesso agli eredi dell'imprenditore di ''ripulire'' gli
ingenti proventi acquisiti grazie all'appoggio di ''Cosa Nostra''
nella costituzione di nuove societa', nell'avvio di fiorenti attivita'
commerciali e nell'acquisto di beni immobili a Palermo e nella
provincia di Sassari, tra appartamenti, locali commerciali, opifici
industriali, ville ed immobili di pregio, nonche' nella formazione di
ingenti posizioni finanziarie''.

      Sulla base dei risultati dell'indagine, la Procura della
Repubblica di Palermo ha richiesto alla Sezione Misure di Prevenzione
del Tribunale del capoluogo siciliano l'applicazione del sequestro del
patrimonio societario, immobiliare e finanziario attualmente nella
disponibilita' della famiglia dell'imprenditore, ''nel tempo
accumulato grazie ai rapporti di reciproco vantaggio instaurati con
Cosa Nostra, quantificato in 48 milioni di euro''.

Condividi su:

Seguici su Facebook