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“È LA STAMPA, BELLEZZA. E TU NON CI PUOI FARE UN BEL NIENTE!”

L'editoriale

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Dopo averci leccato il culo (usiamo un linguaggio alla Vittorio Feltri, maestro di giornalismo), dopo averci incensato perché faceva loro comodo, dopo averci detto che siamo i più belli e i più bravi, che siamo obiettivi nel raccontare i fatti, che abbiamo coraggio, dopo tutto… ci insultano. Un po’ come fa ultimamente Grillo contro i giornalisti, contro Gabanelli, Floris, contro chi sale sul suo palco per dargli voce, e lui lo caccia, a malo modo. Pazienza. Fa parte del nostro lavoro, per carità.  Se continuiamo ad essere scomodi, non può che farci piacere.

E’ il lavoro del giornalista non prezzolato. Di quanti, e siamo tra questi, lavorano nel precariato a testa alta, senza avere santi in Paradiso. 

E, a dire il vero, ringraziamo la verve contestataria di maestrini/e da social network. Ringraziamo quanti si nascondono dietro una tastiera, digitando le loro impressioni su persone e non su contenuti. Contenuti, i nostri, che riguardano la difesa di un territorio, lo stesso da cui magari alcuni sono fuggiti, contribuendo così all’impoverimento non solo demografico, ma anche intellettuale. Certo, perché se questi santoni mediatici, questi geni incompresi, fiancheggiatori di una politica non al servizio della polis, fossero capaci di discernere la natura di un editoriale da un articolo, comprenderebbero che certe critiche, liberamente espresse ed esprimibili in una democrazia degna di essere chiamata tale, seppur spinose, hanno il solo valore di indurre a riflettere e ad agire.

Motivo per cui nacque il giornalismo, quello identificabile con il termine di “watch-dog”, pronto a sguinzagliarsi, talvolta causticamente, ahimè.  Con i suoi pro e i suoi contro, con i suoi errori e i suoi meriti. Al contrario dei cervelli in fuga, noi, umili cervelletti, abbiamo deciso di viverci in questo angolo di terra sperduto,   abbandonato da tutto e tutti, e proseguiamo nel documentare le oscenità quotidiane.

In questo lavoro, prima di sferrare attacchi, bisogna essere degli ottimi incassatori. Noi, modestia a parte, lo siamo. Senza di noi l’Alto Molise (sfidiamo chiunque e siamo pronti a metterci in discussione, ndr) non avrebbe una voce capace di raccontare la verità. Fatta di documenti, di denunce, che qualche volta portano alla risoluzione dei problemi. Ebbene, è di questo che vogliamo parlare ai nostri lettori. Tutto il resto, scusate, ma è noia.

La notizia, come sempre, è fresca di giornata. Difatti, dopo che altomolise.net ha sollevato il caso sulla carenza di anestesisti all’ospedale San Francesco Caracciolo, per cui si rischiava il blocco degli interventi chirurgici, abbiamo appreso che il primario di Anestesia di Isernia, Venafro e Agnone è stato chiamato a rapporto dalla Asrem: Franco Paolantonio, stamattina si è recato a Campobasso, dove ha avuto ampie rassicurazioni dal direttore sanitario, Giancarlo Paglione, in merito al Caracciolo.

Così, nella struttura sanitaria di frontiera si continuerà ad operare.

Attendiamo le carte ufficiali per pubblicare quanto appreso, come sempre fatto.

E visto che ci piacciono tanto le citazioni… Ricordate Bogart? “È la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare un bel niente!"

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