Problema cinghiali: Provincia inadempiente. A dirlo, questa volta, non è soltato il consigliere di opposizione Camillo D’Amico, ma lo dichiara addirittura il direttore dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, l’ingegnere Luigi De Collibus. In una nota inviata sigliata dal dirigente si apprende, nero su bianco, quello che era già noto: la Provincia di Chieti viene severamente redarguita a causa dell’assoluta inadempienza in materia di politiche di contenimento del cinghiale sul territorio.
«Nella missiva - spiega il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D’Amico - si fa esplicito riferimento al tavolo tecnico tenuto in Regione dunrante il quale è emerso, con tutta chiarezza, che la Provincia di Chieti è l’unica a non aver fatto assolutamente nulla, contrariamente alle altre che hanno adottato piani di contenimento e regolamenti atti a produrre azioni che tendono a ridurre il numero del grande ungulato sul territorio. E’ l’ennesima sberla che l’amministrazione Di Giuseppantonio prende per questa faccenda. La sua inazione è paradossale ed ingiustificata alla luce delle quotidiane segnalazioni e denunce che si elevano dal territorio per avvistamenti, danni alle coltivazioni agricole, pericoli concreti per le persone, incidenti automobilistici. In tutto questo tempo la caccia di frodo prodotta dai bracconieri è cresciuta in maniera esponenziale parallelamente al consumo della carne che alimenta un fiorente ed illegale commercio che sfugge al fisco e a qualsiasi controllo sanitario. - torna a denunciare pubblicamente D’Amico - Non è più ammissibile che un’intera amministrazione sia ancora ostaggio dei voleri del consigliere delegato alla caccia, Nino Staniscia. I dazi elettorali per i consensi ricevuti da gran parte del mondo venatorio nelle elezioni regionali del 2008 e provinciali del 2009 non possono avere interessi così elevati a discapito dell’intero territorio. La caccia è una sana passione sportiva ma, quando le istituzioni assecondano per così tanto e lungo tempo chi ne ha fatto un vero e proprio mestiere a discapito della stragrande maggioranza dei cittadini, si evidenziano complicità inquietanti. Il nostro augurio - chiude D’Amico - è che dopo questa sonora sberla politica ricevuta dalla Regione qualcuno si desti dal lungo sonno in cui è caduto».
Intanto nei prossimi giorni partirà il corso per selecontrollori organizzato dall’Atc Vastese, unico deterrente possibile contro i cinghiali.