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L’indice di gradimento di Frattura in Alto Molise? Prossimo allo zero

L'editoriale

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Frattura che diserta l’incontro con sua Eccellenza il prefetto di Isernia senza fornire una valida motivazione, Frattura che continua a fuggire dinanzi ai molteplici inviti fattigli recapitare dall’amministrazione comunale Agnone e dai vari comitati nati a salvaguardia dell’ospedale cittadino, Frattura che si ostina a non dare risposte ad un elettorato che ha contribuito alla sua ascesa alla Regione Molise.

Se oggi dovessimo misurare l’indice di gradimento del presidente della Giunta regionale in alto Molise, possiamo dire con certezza che è prossimo allo zero.

Parlano i fatti o meglio il menefreghismo da parte di colui che doveva rappresentare la discontinuità con il passato magari riservando un occhio di riguardo ad un territorio di per se già fragile. Non per altro considerato certi valori che la sinistra o il centrosinistra ha da sempre sbandierato.  Uno su tutti lo schierarsi dalla parte dei più deboli. Tuttavia annotiamo che nella personale agenda del signor Frattura questi valori sono stati debellati all’indomani della sua elezione. Complimenti vivissimi, non c’è che dire.

Nel frattempo le genti di montagna annotano come Frattura si sia recato a Venafro dove ha inaugurato la sede del comitato pro Santissimo Rosario che ha intrapreso un’aspra battaglia proprio contro l’ente che Frattura rappresenta. Ed ancora annotano come il signor Frattura ha trovato il tempo per recarsi a Roma alla presentazione di un libro scritto da un giornalista agnonese. Vallo a capire il signor Frattura! 

Intanto il suo indice di gradimento da Pescolanciano in su frana di giorno in giorno, di ora in ora. E a questo punto non servirà neppure che Frattura venga ad Agnone per chiarire il futuro del San Francesco Caracciolo. Perché bastano la miriade di inviti, di suppliche, di raccomandazioni, puntualmente inascoltate. Ci basta appuntare il suo comportamento su un tema caro alle popolazioni a cavallo tra le province di Chieti e Isernia come quello della sanità pubblica. 

Figuriamoci se domani dovrà dare risposte concrete su turismo, economia, occupazione, ecc., ecc.. Eppure visto il consenso ricevuto, in molti credevano che potesse far dimenticare 12 anni di governo Iorio. Nient’affatto. Oggi, dopo appena cinque mesi dalla sua elezione in via Genova,  c’è chi rimpiange "zio Michele". Come dire: siamo al dessert.

Ma se in tutto ciò Frattura ha la sua buona dose di responsabilità, non possiamo tralasciare un altro aspetto che reputiamo fondamentale. Ovvero il non essere stati in grado di eleggere un rappresentante locale nelle stanze del potere e capace di accollarsi i problemi di un territorio condannato all’estinzione.

Insomma, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Buona estate a tutti! 
 

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