La commissione agricoltura della Provincia ha detto «sì». Disco verde, questa mattina a Chieti, al piano di abbattimenti di emergenza finalizzato a contenere, sul territorio del Chietino e del Vastese in particolare, i danni all’agricoltura causati dai cinghiali. La commissione agricoltura, che oggi ha esaminato in dettaglio la bozza del piano di prelievo stilata dagli uffici della Provincia, ha dato l’ok alla fase di emergenza, passando la pratica, per l’approvazione definita a stretto giro, alla giunta e al presidente Di Giuseppantonio. A darne notizia, appena terminati i lavori dell’assise, il consigliere provinciale Camillo D’Amico.
«All’unanimità abbiamo dato l’ok al piano di emergenza per il contenimento della specie cinghiale. - spiega il capogruppo del Pd, Camillo D’Amico - Rispetto alla prima bozza, abbiamo apportato qualche modifica, come ad esempio il limite temporale dei prelievi da parte dei selecontrollori che scende dalla mezzanotte alle ore 22. Abbiamo anche proposto che parte delle carni derivanti dagli abbattimenti, dopo opportune verifiche sanitarie e ovviamente con il consenso di chi materialmente praticherà i prelievi, sia destinata alle varie mense collegate ad attività caritatevoli dislocate sul territorio».
I selecontrollori, dunque, appena abilitati da un corso organizzato dall’Atc Vastese, potrebbero entrare in azione già nelle prossime settimane.
«Dopo questo passaggio in commissione, - continua infatti il consigliere D’Amico - la bozza emendata andrà direttamente, per l’approvazione definitiva, all’attenzione della giunta provinciale. Già nei prossimi giorni, salvo intoppi dell’ultima ora, il presidente Di Giuseppantonio potrebbe firmarla, dando finalmente una risposta concreta al mondo agricolo che da anni subisce passivamente i danni alle colture da parte dei sempre più numerosi cinghiali. Voglio sottolineare che non pensiamo alla distruzione della specie, ma ad una gestione oculata che limiti i danni al comparto agricolo. La maggioranza avrebbe voluto varare con atto di giunta anche il prelievo programmato triennale, forse per recuperare, con un solo atto, i tanti anni di inerzia e indecisione, ma in commissione abbiamo chiesto e ottenuto il passaggio e la discussione in Consiglio, dove sentiremo anche gli agricoltori e le associazioni venatorie».