“Mancanza di democrazia in seno al consiglio comunale di Agnone, ecco perché abbiamo abbandonato l’aula durante i lavori dell’ultima assise civica”. In una nota, sottoscritta poi anche da Gaetano Mastronardi, Lorenzo Marcovecchio e Tonino Scampamorte, consiglieri di minoranza al Comune di Agnone, accusano la maggioranza Carosella di “arroganza e presunta saccenza”. A innescare la miccia alcune critiche piovute dai banchi dell’opposizione in merito al Bilancio 2013 e alla Tares. In particolare Scampamorte e Marcovecchio hanno puntato il dito verso il primo cittadino, Michele Carosella e il suo vice Maurizio Cacciavillani.
Ecco il documento fatto pervenire in redazione:
Pensavamo di vivere in un paese democratico, dove fosse assicurato il diritto di critica politica per stimolare il dibattito civile tra i cittadini. Ancora una volta, invece, nel consiglio comunale tenutosi il 27 luglio 2013, l’Amministrazione comunale, con arroganza e presunta saccenza, ha impedito ai consiglieri di minoranza Antonio Scampamorte e Lorenzo Marcovecchio di poter esprimere il proprio pensiero anche al fine di apportare il proprio contributo riguardo alle scelte politiche fatte e da fare. Cosi è accaduto che nella seduta del consiglio comunale, noi consiglieri di minoranza (Marcovecchio e Scampamorte) , dopo essere stati più volte interrotti, screditati e denigrati siamo stati costretti ad abbandonare la seduta. Due i punti sui quali la nostra amministrazione non ha accettato critiche e consigli: la Tares e l’approvazione del Bilancio. Il consigliere Scampamorte è stato più volte denigrato quando ha tentato di evidenziare che sarebbe stato necessario modificare come i coefficienti di determinazione della Tares, anche in considerazione delle diverse condizioni dei cittadini e, in particolar modo, di coloro che vivono nell’agro e che beneficiano parzialmente dei servizi dello smaltimento dei rifiuti. Eguale sorte ha subito il consigliere Marcovecchio quando si è permesso di suggerire di rinviare la raccolta differenziata al rinnovo del contratto di appalto della nettezza urbana, anche per non appesantire, in un momento delicato come questo, le tasche dei cittadini. Ma la scintilla, che ha messo in luce l’arroganza del primo cittadino e l’atteggiamento di manifesta superiorità del vicesindaco Maurizio Cacciavillani, è scoccata quando si discusso per approvare il Bilancio. Il nostro Sindaco, punto sull’orgoglio, ha continuamente interrotto il consigliere Marcovecchio, mentre tentava di dimostrare la similitudine (o meglio l’uguaglianza) della relazione al Bilancio del 2013 con quella del 2012: evidenziando che i problemi di ieri sono gli stessi di oggi e che, da circa due anni, si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto. Tale incomprensibile ostinazione ha portato sia il consigliere Marcovecchio sia il consigliere Scampamorte ad abbandonare la seduta, non prima di aver espresso il proprio disappunto sull’atteggiamento irriverente tenuto dai componenti della maggioranza. Seppure è vero che la forza dei numeri consente a chi ne ha in maggioranza di imporre il proprio pensiero, è altrettanto vero che in un momento delicato come quello che si sta attraversando, si dovrebbe avere come faro-guida il bene della cittadinanza e non il volere avere ragione ad ogni costo. Purtroppo tutto ciò non accade. Quotidianamente siamo costretti a registrare e ad ascoltare lamentele da parte dei concittadini i quali rimproverano all’attuale amministrazione, uno scollamento dalla realtà ed una presunzione fondata sull’assunto che nessuno, meglio degli attuali, è in grado di risolvere le problematiche. E, con abile maestria, riescono a dare risonanza a risultati effimeri. A nulla serve censurare o disapprovare perché tutto è già stato pensato e deciso. Ma siamo proprio sicuri che ciò rappresenta il bene del paese? Siamo proprio sicuri che non ascoltare la voce della minoranza serva ad amministrare meglio? Siamo proprio sicuri che per poter andare avanti sia doveroso applaudire ogni scelta anche la più irrazionale e cara per le tasche dei cittadini? Noi non crediamo che sia questo il modo di fare politica. Noi, la cittadinanza che ci ha eletto ed anche quella che ha eletto voi, crediamo che sia necessario e doveroso un bagno di umiltà, un atteggiamento di maggiore collaborazione e non di diffidenza ed allerta. Tornare con i piedi per terra permette di ascoltare le problematiche che ci sono ci sono nel basso. Questo è ciò di cui Agnone ha veramente bisogno.
I consiglieri: Antonino Scampamorte, Gaetano Mastronardi, Lorenzo Marcovecchio