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Provinciale occupata: i pendolari presidiano la frana dimenticata

La protesta questa mattina sulla sp 152. Il sindaco Di Lizia: Si buttano soldi, noi invece abbandonati

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - «Nella zona di Fossacesia, nel Frentano e nell’Aventino, ma anche sulle arterie stradali vicine ai paesi di origine degli assessori provinciali si spendono soldi pubblici per la viabilità, spesso per opere di dubbia utilità, mentre noi qui, nell’Alto Vastese, siamo stati completamente abbandonati da Provincia e Regione».

Non ha usato mezze misure il sindaco di Castiglione Messer Marino, Emilio Di Lizia, per descrivere il disagio di centinaia di pendolari, studenti e lavoratori, che «rischiano ogni giorno la vita su strade dissestate e franate».  Il primo cittadino era al suo posto questa mattina, accanto ai manifestanti che hanno occupato, simbolicamente, la provinciale tra Castiglione e Montazzoli, al chilometro 5, proprio sul fronte della frana che un anno e mezzo fa inghiottì l’intera carreggiata. Da allora, nonostante i proclami di vari esponenti politici, sia in Provincia che in Regione, non si è andato oltre uno sbancamento a monte e la posa di qualche transenna di protezione. I famosi soldi promessi per un intervento di messa in sicurezza si sono persi per strada, letteralmente, perché in Provincia giurano che non sono mai arrivati e dalla Regione fanno sapere che sono bloccati a Roma.
E per protestare contro l’abbandono totale in cui versa l’Alto Vastese, considerato trasversalmente soltanto un bacino elettorale di voti, questa mattina sono scesi in strada, bloccandola simbolicamente, i pendolari, studenti e lavoratori, ma anche famiglie e bambini.
Una protesta, decisa, ma pacata e pacifica, trasformata addirittura in festa, con tanto di salumi affettati sul posto e sagne a lu cutteur consumate, rigorosamente con la mani, sul fronte franoso. E proprio un cutteur di sagne ha bloccato, per qualche minuto, un mezzo della Provincia in transito in quel momento, come mostra l’immagine pubblicata in alto. Uno scatto simbolico che più di qualcuno, tra i manifestanti, ha voluto dedicare agli amministratori provinciali e ai politici in genere con questa frase a corredo: «Mangiatevi anche queste».
Tra i manifestanti, incazzato nero, anche il vulcanico vicesindaco di Castiglione, Giuliano Petta: «Spiegatemi a cosa serve la Provincia se non ha un centesimo in cassa da spendere. E’ un ente del tutto inutile che quindi va chiuso». Difficile tentare di smentirlo.
Più pacato e propositivo l’assessore Enzo Fangio, il quale ha lanciato una proposta concreta: «Chiediamo che le nostre tasse automobilistiche, il bollo auto che paghiamo, siano utilizzate per la viabilità nell’Alto Vastese».
Caustico il sindaco Emilio Di Lizia:  «L’abbandono in cui siamo è evidente. L’alibi dei soldi che non ci sono non regge, perché altrove si spende e si appaltano lavori spesso inutili. Credo che in un periodo di crisi si debbano utilizzare i soldi pubblici in base alle priorità, ma non mi pare che si stia facendo questo. Speriamo solo che con l’avvicinarsi della tornata elettorale per le regionali qualcuno si ricordi di noi, sia pure per puro tornaconto politico».
E a proposito di esponenti politici che hanno preso consensi nell’Alto Vastese, qualcuno tra i manifestanti ha chiesto polemicamente: «Ma l’assessore regionale De Fanis, che è di Montazzoli e conosce bene la situazione viabilità dell’entroterra, che fine ha fatto?».
Trentadue milioni di euro per realizzare la pista ciclabile più lunga d’Europa, da San Salvo lungo tutta la costa fino al confine con le Marche, la Regione li ha trovati. Trentadue milioni di euro, non spiccioli, come annunciato con orgoglio e soddisfazione, nei giorni scorsi, da qualche assessore regionale. Per la viabilità nell’Alto Vastese, invece, i soldi non ci sono. Fanculo.
 

effebottone@gmail.com

Cliccare sull'immagine qui sotto per far partire il video, il servizio del Tg3 Abruzzo.

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