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Tagliamonte restituisce il cappellino omaggio alla Provincia

Undicimila euro di denaro pubblico spesi per un regalo inopportuno ai cacciatori

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Undicimila euro per i cappellini fluorescenti da donare ai cacciatori.
E’ questa l’ennesima spesa pazza della Provincia pentra, finita però sotto accusa dagli stessi amanti dell’attività venatoria. Uno di loro, infatti, Alfonso Tagliamonte (a destra nella foto pubblicata, ndr), non ha gradito il regalo riconsegnandolo all’ente di via Berta, accusato di “sperpero di denaro pubblico”. Non c’è riconoscenza avrà pensato qualcuno in Provincia. La stessa che lo scorso anno aveva regalato ai cacciatori il porta tesserino; quest’anno, invece, vai con il ‘cappellino anti infortunio’. Già, perché negli intenti dell’ente c’è quello di salvaguardare l’incolumità dei cacciatori stessi tramite il copricapo fluorescente, dunque meglio visibile nei boschi.
Peccato che 11mila euro forse sono un po’ troppi per qualcosa addirittura in regalo presso tante armerie o negozi di articoli sportivi. E così Tagliamonte non ha accettato: “Ho deciso
di restituire il cappellino – ha spiegato – perché la scelta della Provincia è illegittima, inopportuna e scellerata”. Lui che è un avvocato scende nei particolari. “Illegittima perché mancano i presupposti giuridici per acquistare e donare cappellini ai cacciatori: non è nelle finalità dell’ente. Inopportuna, perché con quei soldi la Provincia avrebbe potuto e dovuto fare altro; quindi anche scellerata. C’erano altre destinazioni per quei 11mila euro: senza fare demagogia, magari, potevano essere donati alla Caritas per i poveri. Si tratta – conclude Tagliamonte - di vero sperpero di denaro pubblico”.

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