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Addio film in pellicola, Agnone rischia di perdere il suo cinema

L’era digitale prevede l’acquisto di un proiettore che costa oltre 40mila euro. L’associazione che gestisce la sala: “Non possiamo permettercelo”. Accorato appello a privati e istituzioni

redazione
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AGNONE – Come negli anni ’80 Agnone rischia di perdere il suo cinema, uno dei quattro esistenti in regione.  Il grido d’allarme è lanciato dall’associazione “Amici dell’Italo Argentino” che dalla stagione '97-'98 gestisce la sala cinematografica della cittadina altomolisana. E’ la conseguenza di quello che si attuerà a partire dal gennaio 2014 quando la classica pellicola di 35 millimetri sarà soppiantata dal digitale.       
      

    E’ quanto stabilito da Hollywood, l’industria cinematografica americana che detta legge su tutti i mercati. Dal prossimo anno, infatti,  la casa cinematografica americana smetterà di distribuire i suoi prodotti sul nastro di celluloide. Kodak e Fujifilm, le più grandi aziende mondiali produttrici della materia prima, la pellicola appunto, si sono già adeguate chiudendo gli stabilimenti. Al resto del mondo, Italia compresa, non resta altro che prendere le misure per arrivare preparati allo switch off. E qui che iniziano i guai. Infatti per adeguare le sale cinematografie con macchine e proiettori digitalizzati servirà un investimento che va dai 40 ai 70 mila euro. Una spesa che al momento non è contemplata nel budget dell’associazione Amici dell'Italo Argentino di Agnone, che ad oggi, a fatica, garantisce una stagione cinematografica con 32 proiezioni. Al contempo per le associazioni non sarebbero previsti finanziamenti statali o regionali per l’acquisto delle nuove apparecchiature digitali. Per questa ragione la settima prossima l’associazione agnonese ha chiesto un incontro urgente con l’amministrazione comunale per valutare il da farsi.

    “Non siamo nelle condizioni di poter affrontare una spesa del genere – fanno sapere dall’associazione Italo Argentino – gli incassi dei film che proiettiamo sono sempre meno e non ci garantiscono di fare un investimento di tali proporzioni. A questo punto – proseguono – ci sentiamo in dovere di rivolgere un accorato appello alle istituzioni, che magari supportate da privati, potrebbero garantire l’acquisto del digitale. Vogliamo ribadire come la presenza di un cinema sul nostro territorio – sottolineano dall’associazione - è considerata come un fattore aggregante che intendiamo mantenere. Tuttavia – rimarcano – c’è bisogno di uno sforzo congiunto come quello del 2005, quando grazie all’impegno economico di 70 soci, l’Italo Argentino venne ristrutturato. Da parte nostra c’è il massimo impegno e  volontà affinché si possa arrivare ad un lieto epilogo. A riguardo stiamo preparando alcune lettere per sensibilizzare professionisti, amministrazioni limitrofe e cittadinanza. Occorre capire – concludono - che il cinema è un bene dell’intera collettività, privarsene sarebbe l’ennesima resa a quanto sta già accadendo”.

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