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Piano Sanitario, l'Articolo 32 interroga Paolo Frattura sul Caracciolo di Agnone

redazione
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AGNONE - All'indomani dell'approvazione del Piano sanitario regionale da parte del commissario ad acta, Paolo Frattura, l'avvocato e legale del Comitato articolo 32, Franco Cianci pone alcune domande al presidente della Regione in merito al futuro del San Francesco Caracciolo di Agnone. Intanto sale l'attesa per la venuta di Frattura ad Agnone che il 23 settembre sarà ospite al teatro Italo Argentino del festival regionale dell'Avanti promosso dal Psi.

Ecco le domande che Franco Cianci pone a Frattura.  

1) - Lei sa, Presidente, che, dopo una lunga battaglia giudiziaria, il Tar Molise ebbe a sospendere il Piano sanitario, redatto dal Presidente Iorio, in cui si prevedeva la soppressione dell'Ospedale di Agnone e la aggregazione a quello di Isernia?

2)- Sa che, dopo il provvedimento di sospensione, il Presidente Iorio si atteneva alla ordinanza del Tar Molise (rg.n.94/2011) ed emetteva i decreti nn.20 del 30.06.2011, n.80 del 26.09.2011 e n.84 del 10.10.2011, con i quali ripristinava, in pieno, la funzionalità dell'Ospedale di Agnone, restituendo ad essi piena autonomia?

3)- Sa che la zona di Agnone, e tutto il suo circondario, anche extra regionale, è una zona di montagna e particolarmente disagiata - nell'interno della quale sono tuttavia presenti attività artigianali, piccolo-industriali di particolare importanza e pregio - essendo ampio il bacino di utenza, e, se fosse anche questa la sola ragione, merita attenzione, tanto, si ripete, da essere presa in considerazione dal Suo predecessore Iorio?

4) - Sa che si metterebbe a repentaglio la salute di 40-50 mila persone, se venissero soppressi gli interventi terapeutici, riabilitativi e diagnostici dell'Ospedale, con gravi conseguenze sul piano dei diritti umani e in particolare del “diritto alla salute” (art.32 Cost)?

5)- Sa che la violazione della ordinanza del Tar Molise, che ha soppresso il precedente provvedimento riduttivo, potrebbe costare gravi conseguenze non solo sul piano della gratitudine del popolo molisano, ma sul piano anche della volontaria violazione di un provvedimento giudiziario?

Se tutte queste cose Le sono note, dovrebbe trarre, da esse, gli opportuni insegnamenti e salvaguardare la struttura agnonese, nel modo più opportuno possibile e appropriato per le popolazioni altomolisane e del circondario. Ci auguriamo, Presidente, che Lei accolga queste raccomandazioni da chi difende - e mi riferisco allemigliaia di cittadini agnonesi, e che hanno sottoscritto il ricorso al TAR – e da me che ne curo gli interessi, queste sacrosante ragioni. Il giorno 23 prossimo, mi auguro che Le Sue risposte siano soddisfacenti.

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