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TAGLI ALL'OSPEDALE CARACCIOLO, IL PD ATTACCA DE VITA E MARINELLI

Gli esponenti del centreosinistra indignati dalle mancate dimissioni di entrambi nonostante le recenti promesse

redazione
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AGNONE - Ridimensionamento dell'ospedale 'San Francesco Caracciolo', il circolo Pd 'Libero Serafini' tramite un volantino (fatto circolare sabato scorso) attacca duramente il sindaco De Vita e l'assessore regionale, Marinelli - a loro dire - responsabili di non essersi dimessi (malgrado le promesse sbandierate ai quattro venti) all'indomani delle notizie inerenti il decalassamento del Caracciolo, nonchè di aver condiviso il nuovo piano di ristrutturazione imposto dalla Regione e che vedrà la riconversione dell'ospedale cittadino in un mero poliambulatorio-Rsa. Ma ecco il documento integrale: Il giorno della vergogna. Scelte politiche ispirate, in larga misura, allo spreco, ai favoritismi ed al clientelismo, hanno determinato, in un arco di otto anni di gestione della Giunta Iorio, un considerevole deficit (600 milioni di euro) nel bilancio della sanità del Molise. La conseguenza è che oggi le popolazioni della montagna molisana sono finite all’interno di un calderone indistinto fatto di tagli, di chiusure indiscriminate di reparti ospedalieri, di drastiche riduzioni dei servizi socio-sanitari, senza tener conto delle peculiarità del territorio. Tutto questo sta avvenendo nell’inerme arrendevolezza e grande silenzio del Sindaco De Vita e nella corresponsabilità dell’Ass. Marinelli che, di fatto, hanno agevolato la disfatta del nostro presidio ospedaliero. Ciò è confermato anche dalla circostanza che nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 28 giugno 2010, il Sindaco De Vita, rinnegando quanto pubblicamente dichiarato in precedenza (manifestazione del 21 marzo), ha ritenuto di non rassegnare più le proprie dimissioni accettando passivamente il nuovo Piano Sanitario della Regione che, in sostanza, decreta lo smantellamento dell’ospedale di Agnone. Riportiamo le testuali parole tratte dai verbali: - Il Sindaco precisa che le dimissioni erano state presentate come risposta ad una “inaccettabile razionalizzazione”; la razionalizzazione proposta, invece, alla luce di tutto quanto già riferito, pare, “accettabile”, in quanto ricalca esattamente le esigenze attuali e la normativa vigente - (verbale di deliberazione C.C. n. 29 anno 2010). In realtà l’originaria proposta formulata dai sindaci prospettava un assetto dell’Ambito Sanitario di Agnone completamente diverso da quello previsto dall’attuale Piano Sanitario. Su tali evidenze ci si aspettava che il Sindaco, come promesso, si dimettesse per coerenza e, soprattutto, per potenziare e rendere più efficace la nascente protesta popolare cui egli stesso, almeno inizialmente, aveva preso parte. L’aver disatteso un impegno così importante e l’aver definito “accettabile la razionalizzazione proposta” farà ricordare il 28 giugno 2010 come il “giorno della vergogna". Il Circolo “Libero Serafini” del Partito Democratico di Agnone
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