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Crisi economica, la Camera di commercio avverte: il peggio deve ancora arrivare

Tremila persone in cerca di lavoro nella provincia pentra, ma l'occupazione diminuisce

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ISERNIA - Crisi economica in provincia di Isernia, la Camera di Commercio avverte: "Il peggio arriverà nel secondo semestre di quest'anno". E' quanto emerso durante la presentazione del rapporto sullo stato dell'economia locale, prodotto dall'Unioncamere Molise nell'ambito dell'Osservatorio economico statistico regionale. Lo ribadiscono i diretti interessi e cioè gli imprenditori in una indagine condotta dall'Osservatorio. "Secondo le opinioni degli imprenditori del panel raccolte nel mese di aprile - si legge nell'indagine - le aziende molisane stanno vivendo, in questi mesi, in queste settimane, il loro periodo di maggior difficoltà; avvertono l'inasprirsi della crisi e l'onda lunga della depressione economica e della caduta dei mercati abbattersi sull'economia della regione. Per il 43 per cento degli imprenditori proprio nel primo semestre del 2010 si sta raggiungendo il picco della crisi; qualcuno vede ancora nero e ritiene di prepararsi al paggio (il 17 per cento si aspetta che la crisi arrivi al suo acme nel prossimo semestre dell'anno), mentre solo il 16 per cento crede che il momento di maggiore difficoltà sia dietro le spalle. Le previsioni per il futuro - prosegue l'indagine - non sembrano improntate sull'ottimismo, a conferma ancora una volta dei dati registrati dall'indagine congiunturale compiuta da Isae-Obi-Srm. Quasi due imprenditori su tre, per una quota pari al 63 per cento, si attendono nel 2010 una battuta d'arresto per ordinativi e commesse. Uno su dieci ritiene di poter confermare le performance del 2009 e solo il 13 per cento delle imprese "vede" nell'anno corrente spazi e opportunità per un'espansione della domanda". Sono 3000 mila le persone in cerca di lavoro in provincia, ma il tasso di occupazione - a detta dell'Osservatorio - è in diminuzione ed è passato dall'8,3 per cento del 2008 al 7,9 per cento del 2009. Il settore che regge (in controtendenza con quanto avviene in Italia) - sottolinea Luigi Brasiello, presidente della Camera di Commercio di Isernia - è quello dell'agricoltura, mentre in calo il settore immobiliare con transazioni diminuite e quello del turismo che resta stagionale. Tuttavia - afferma Brasiello - la provincia di Isernia rispetto a quella di Campobasso risulta essere molto più dinamica. A parlare il saldo delle nuove imprese nate sul territorio: un +27 (rispetto a un +198 registrate nella provincia di Campobasso) che riguarda soprattutto la nascita di società di servizio. Dati illustrati alla presenza di quattro imprenditori della Provincia quali: Antonio Valerio (settore vinicolo), Paolo Vacca (settore costruzioni e fonti rinnovabili), Camillo Colella (settore immobiliare e industrie acque minerali), Claudio Papa (settore dolciario) e del presidente Confidi - Confindustria Molise, Pasquale Piersimoni che hanno inteso portare la loro personale esperienza nel mondo del lavoro in Molise. "Purtroppo la maggior parte di noi - ha detto Camillo Colella - è costretta a fare affari al di fuori da questa regione dove istituti bancari e Istituzioni sono distanti ancora anni luce dalle problematiche di chi investe e continua ad investire in questo territorio". "Il 70 per cento di ciò che le mie aziende producono - ammette Vacca -viene esportato al di fuori dai confini regionali". E' quanto conferma Claudio Papa. "Oggi, credo, anzi sono convinto che sia indispensabile investire maggiormente su una politica di marketing territoriale" le parole del giovane Antonio Valerio. "Le banche non aiutano le imprese presenti sul territorio al contrario di quanto avviene al Nord - ammette Piersimoni - E che dire della classe politica? Sarei davvero curioso di conoscere che fine hanno fatto i fondi del Por 2007-2013. Se non si correrà a breve ai ripari il rischio sarà quello quello che molti imprenditori andranno ad investire i propri capitali al di fuori dei confini regionali. Per non parlare dell'emigrazione quotidiana dei nostri giovani cervelli con spazi sempre pi— chiusi in Molise".
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