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Agnone e Pietrabbondante scelte per il progetto ‘Panoramic Globe’

Dieci anni in viaggio, 106 città visitate: il reportage del fotografo Daniel Pradilla

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“Così sono entrato in quella galleria e tra i quadri esposti ho visto Agnone e l’hinterland”. Questo è ciò che molto probabilmente potreste sentire parlando con un vostro amico che vive negli Stati Uniti.
Vi chiederete: di cosa si tratta?
Qualche mese fa un gruppo di americani venne ad Agnone per girare delle riprese per il progetto ‘ I am Agnonese’ (www.altomolise.net/notizie/attualita/4335/i-am-agnonese-il-progetto-per-salvare-agnone-arriva-dallamerica). Tra gli operatori in visita, c’era Daniel Pradilla un fotografo di origini colombiane che gira il mondo in compagnia della sua amata macchina fotografica.
Ora, dopo dieci anni di viaggi, Daniel ha deciso di raccogliere tutti questi scatti in un volume e, tra le pagine patinate del libro, si potranno vedere anche Agnone e Pietrabbondante. Daniel, su skype, ha svelato i retroscena di questo suo progetto.
Daniel, l’alto Molise è solo una delle tue ultime tappe. Com’è cominciato tutto?
“Questo è un lavoro che affonda le sue radici nel passato e che è cominciato per caso. Avevo appena comprato una nuova macchina fotografica che aveva la funzione panoramica (che in quegli anni era una novità, ndr) quando partì per la Cina con mio cugino. Lì provai la panoramica e scoprì che con questa nuova opzione fosse possibile catturare molte più angolazioni, dettagli e parti di paesaggi che con un normale scatto non saresti riuscito a prendere. A quel punto mi ero talmente innamorato della funzione che decisi che avrei fatto tutte le foto paesaggistiche così” spiega Pradilla. “Con il tempo ho continuato a viaggiare e ho raccolto migliaia di immagini ed ora ho pensato di raccoglierle in un libro e, magari, domani di fare un’esposizione.”
Hai viaggiato molto e continua a farlo. In molti si chiederanno: ma come fai?
“Tutti mi chiedono se sono ricco. Non lo sono! Innanzitutto risparmio. C’è qualcuno che spende i soldi in costose macchine o vestiti firmati. Io no. Metto da parte denaro per il prossimo viaggio, perché c’è sempre una meta. Devo dire che sono fortunato perché ho un fratello che ha lavorato per una compagnia aerea quindi posso usufruire di molti sconti e questo mi aiuta.” “Per quanto riguarda la carriera” prosegue il fotografo “non ho problemi perché ho un lavoro che mi consente di viaggiare e spesso mi porta a conoscere nuove realtà.”
Dunque tu visiti numerosi continenti per lavoro e per piacere. Una volta lì, che succede?
“Be’ io scatto foto di continuo. Se trovo una veduta che voglio catturare mi metto lì e scatto foto dopo foto perché devo cogliere la giusta angolazione, deve esserci la luce perfetta. Non è una foto ma la foto. A volte succede subito, altre volte bisogna aspettare. Capita che esca subito al mattino per aspettare l’alba e, a quel punto, comincio a fare click” attacca Daniel e poi continua “Questo è solo l’inizio. Quando torno a casa, con calma confronto tutte gli scatti e a quel punto scelgo la migliore seguendo l’istinto. Quella che comunica maggiormente il messaggio che voglio dare è quella giusta!”
Perché hai inserito proprio Agnone e Pietrabbondante?
“Come dicevo prima, ogni foto racconta una storia. Ogni immagine ricorda degli aneddoti, dei sentimenti. È per questo che le scattiamo no? Be’ ciò che ho raccolto in alto Molise mi ricorda il motivo per il quale sono venuto; mi fa tornare in mente le belle storie, la ricca e interessante cultura, l’ospitalità delle persone. È un qualcosa che voglio mostrare a chi sfoglierà il mio libro, camminerà tra i miei quadri o avrà una stampa appesa alla parete di casa.”
Le tue immagini quindi sono portatrici di un messaggio. Come mai hai deciso di farne un libro?
“È un tributo. A mia madre che adorava scattare foto proprio per tenere a mente tutti i nostri momenti. Vorrei che potesse vedere ciò che sto facendo perché credo lo apprezzerebbe” attacca l’artista.  “È anche per mia nonna la quale mi ha sempre incoraggiato a girare il mondo e che può vedere le mete visitate solo sul mio computer, quando torno in Colombia. Allo stesso modo è un modo per ringraziare i miei fratelli Felipe e Jorge, con i quali ho scattato il novanta per cento di quelle fotografie ed infine è dedicato anche a tutti i miei amici che ogni volta mi chiedono di vedere qualcosa dei paesi in cui vado. Non è per soldi!” conclude Daniel “Io ho già un lavoro. Lo faccio solo perché vorrei mostrare agli altri ciò che ho colto io da quelle culture.”
Sappiamo che c’è un sito già attivo che raccoglie un assaggio della tua raccolta. Il libro è prossimo?
“Onestamente non posso dirlo. Diciamo che è qualcosa ancora in corso di svolgimento. Sto cercando un editore che sia interessato all’idea e che voglia pubblicarmi. Attualmente sul sito www.panoramicglobe.com è possibile dare uno sguardo a ciò che vorrei pubblicare. Ad ogni modo, il libro sarebbe solo uno step del progetto. Come spiegavo prima, mi piacerebbe esporre tutte le immagini in una galleria e neanche lì sarebbe finita. La cosa che mi piace di più di tutto questo è che si tratta di un qualcosa destinato a proseguire in eterno visto che continuerò sempre e comunque a viaggiare.”

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