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Viabilità in dissesto, siamo alla farsa: tutti protestano, nessuno ha colpe

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C’è qualcosa che non torna. Tutti protestano, nessuno ha colpe, nessuno si assume la responabilità di una politica fallimentare che lascia i cittadini, gli unici veramente legittimati ad essere incazzati, senza servizi e con una viabilità più adatta ai quadrupedi che alle autovetture. C’è qualcosa che non torna. E’ evidente.
E’ stata convocata per questa mattina, giorno lavorativo forse per scoraggiare la partecipazione di quei pochi che ancora un lavoro ce l’hanno, una paradossale protesta, anzi una giornata di mobilitazione “per denunciare lo stato indecente delle strade del territorio provinciale e per far sentire la voce di un’intera comunità”. Protestare va bene, anche perché di motivi per farlo ce ne sono in abbondanza, ma la cosa paradossale è che a capo della protesta ci sia proprio la Provincia, cioè l’ente inutile che dovrebbe assicurare ai cittadini una viabilità degna di un paese civile. E quindi c’è qualcosa che non torna. E’ evidente.

La Provincia guida una protesta sulla viabilità in dissesto. Sembra una barzelletta. Contro chi protesta la Provincia? Contro se stessa forse? Il presidente Di Giuseppantonio e il suo vice Tavani lo hanno detto fino alla noia: non abbiamo soldi per la messa in sicurezza delle strade. E ancora: se la Regione o il governo centrale non ci trasferiscono le risorse necessarie saremo costretti a chiudere centinaia di migliaia di chilometri di strade non più percorribili in sicurezza.

E allora la Provincia protesta contro Regione e Stato centrale? Forse, ma alla manifestazione di stamane, pare, parteciperanno anche  il sottosegretario di Stato, Legnini, i parlamentari eletti nel Chietino, l’assessore regionale alla Viabilità, Giandonato Morra, il Prefetto di Chieti, Fulvio Rocco de Marinis, assessori e consiglieri provinciali  e, proprio per non farci mancare nulla, il presidente della Regione, il governatore Chiodi. Provincia, Regione, parlamentari e un alto rappresentante dello Stato centrale, addirittura il Prefetto che in qualche modo rappresenta il ridicolo Governo dell’inciucio in carica, protestano,  tutti insieme, contro chi o contro cosa? Di grazia, spiegatelo ai cittadini. Siamo alla farsa, è evidente. Di chi è la colpa se la viabilità dell’entroterra chietino è simile a quella del primo dopoguerra? Di nessuno? Pare di sì, perché se i rappresentanti delle istituzioni, a tutti i livelli, possono permettersi il lusso di protestare evidentemente la colpa è di altri. Ma chi sono questi altri? Spiegatelo, ditelo chiaramente, con chi, noi cittadini utenti delle strade mulattiere, ce la dobbiamo prendere? Perché la colpa sarà di qualcuno. Di chi amministra, è ovvio, di chi spende denaro pubblico per cose dalla dubbia utilità, invece di mettere in sicurezza quelle strade sulle quali migliaia di persone, ogni giorno, rischiano letteralmente la vita.

Gli unici legittimati a protestare sono i cittadini. Punto. Gli altri, gli amministratori, sono dall'altra parte, rappresentano il fallimento, sono loro la causa della viabilità in dissesto. Non prendiamoci in giro.

La vera protesta può essere solo questa: boicottare la manifestazione di domani, una farsa autoreferenziale, propagandistica, organizzata dai colpevoli del disatro in cui ci troviamo.

E ai politici, a tutti i livelli, ci permettiamo di dare un suggerimento: invece di coprirvi di ridicolo andando a manifestare contro non si sa bene chi o che cosa, rinuciate alle indennità di carica, staccate degli assegni domani a Chieti, tanto sono soldi nostri, fate una bella colletta e investite quei soldi per la messa in sicurezza delle strade provinciali. Sarebbe l'unica possibilità, per voi degni rappresentanti della casta, di recuperare un briciolo di credibilità nei confronti dei cittadini. Ma non lo farete, siamo pronti a metterci la mano sul fuoco. Più semplice protestare contro il nulla.

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