AGNONE – “Sono cosciente che se dovesse accadere qualcosa…. ma credo che mi assumerò la responsabilità di riaprire tutte le scuole di Agnone”. La dichiarazione, sotto certi aspetti choc, porta la firma del primo cittadino del Comune di Agnone, Gelsomino De Vita intervistato dalla Tgr Molise. Dunque, lunedì prossimo, se non dovessero esserci ripensamenti dell’ultima ora, i tre plessi di Maiella, San Marco e di via Pietro Micca verranno regolarmente riaperti. Il tutto malgrado la relazione di Filippo Patriarca, capo dell’ufficio tecnico del Comune altomolisano. Riproponiamo testualmente cosa scriveva Patriarca in data 24 giugno. “Alla data odierna nessun finanziamento è stato concesso per migliorare la staticità e sismicità degli edifici scolastici, non vi sono neanche i fondi necessari per l’adeguamento degli edifici alle norme di sicurezza per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi nonostante l’Amministrazione abbia fatto redigere le progettazioni ed acquisiti i preventivi parere favorevole dei Vigili del fuoco e sono mancati anche i fondi per attivare le commissioni tecniche nominate. Alla luce di questa materiale impossibilità a porre in essere ulteriori interventi sugli edifici scolastici – sottolinea Patriarca – comunico il mio parere contrario all’utilizzo degli edifici stessi per il nuovo anno scolastico 2010-2011 perché privi dei requisiti minimi di agibilità”.
Un documento che, inutile nasconderlo, mette in apprensione sia i dirigenti scolastici che i genitori degli scolari. “Siamo in attesa di direttive degli organi competenti – chiarisce Maria Pia Tomasetti dirigente dell’istituto comprensivo n. 2 – ai quali abbiamo inviato la relazione di Patriarca. Siamo al lavoro”. Identico concetto quello espresso da Luigi Confessore, dirigente dell’istituto comprensivo “D’Agnillo”. “Siamo in attesa di sviluppi”, ha detto. Il tutto mentre il comitato dei genitori reclama a gran voce la creazione di un polo unico. “Non siamo per la non riapertura delle scuole – confessano – ma una volta per tutte vogliamo che l’idea di un polo unico venga presa in seria considerazione dai nostri politici”.