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Regionali a maggio, Chiodi non si schioda dalla poltrona

Dal 15 dicembre il Consiglio regionale d'Abruzzo potrà adottare solo provvedimenti urgenti

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Su richiesta del capogruppo del Pd
in consiglio regionale, Camillo D'Alessandro, l'Ufficio
legislativo ha risposto alla richiesta di chiarire gli effetti
della proroga a maggio delle elezioni regionale.

"Ora non ci
sono piu' alibi - attacca D'Alessandro - con la proroga a
maggio si blocchera' il consiglio regionale, ci sara' lo stallo
istituzionale. Chiodi ora chiarisca quali sono le reali
motivazioni che lo hanno indotto ad una decisione del genere".
Secondo l'ufficio legislativo, stando a quanto afferma
l'esponente Pd, dal 15 dicembre il Consiglio regionale potra'
adottare solo ristrettissimi provvedimenti urgenti ed
indifferibili attinenti casi la cui natura di necessita' ed
urgenza devono essere "espressamente dichiarate ed
adeguatamente motivate con riferimento a situazioni di estrema
gravita' che esigono interventi immediati ed improcrastinabili,
la cui adozione non puo' essere rinviata senza arrecare grave
danno per gli interessi affidati alla cura della Regione".

"Il parere dell'Ufficio legislativo - spiega D'Alessandro - dopo
aver richiamato i ridotti e limitati poteri del consiglio
regionale chiarisce che la giurisprudenza costituzionale
ammette e garantisce solo la continuita' amministrativa , non
altro perche' violerebbe principio della rappresentanza che
viene meno proprio per effetto della scadenza del mandato". Nel
parere si chiarisce cosa si possa intendere per provvedimenti
urgenti ed indifferibili, come approvazione di bilancio o
variazioni, norme in materia comunitaria, recepimento normative
nazionali, ma leggi sulle competenze proprie delle Regioni il
consiglio regionale non potra' adottare (urbanistica, ambiente,
riforme, servizi pubblici locali, trasporti ecc.), perche' va
dimostrata e motivata l'urgenza ed il danno che ne deriverebbe
dal non assumere quel provvedimento. "Del resto - ricorda
D'Alessandro - gia' nella scorsa legislatura, nel 2008, fu
chiaro a tutti che il consiglio non poteva approvare leggi, mi
ricordo che fu impugnata proprio una legge di mia iniziativa,
la numero 14 del 2008, sul petrolio, che Chiodi decise di non
difendere davanti alla Corte proprio perche', disse, approvata
in regime di prorogatio e sarebbe decaduta davanti alla Corte,
quindi decise di abrogarla sostituendola con un'altra legge".
"Cosi accadra' per altri leggi - riprende D'Alessandro - che si
faranno finta di approvare, per non farsi accusare di inerzia,
salvo poi essere impugnate dal governo e decadere davanti alla
Corte costituzionale nella prossima legislatura. Insomma oltre
il danno Chiodi regalera' all'Abruzzo la polpetta avvelenata di
finite leggi per le quali si dovra' fare tutto da capo. Allora
mi chiedo - conclude il capogruppo Pd - cosa ci sia dietro
questa decisione, quale siano le reali motivazioni di una
scelta del genere . Troppo sono le ricostruzioni attorno a
questa decisione e Chiodi deve chiarire in aula. A tal
proposito ho scritto una lettera aperta al presidente con la
quale gli chiedo di rendere conto agli abruzzesi".

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