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Non è troppo tardi per salvare l’Italo Argentino

Continua la raccolta fondi per la trasformazione digitale del cinema-teatro

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AGNONE - Continua la raccolta fondi per il cinema-teatro Italo-Argentino, che necessita di aiuti per passare al digitale.
Già in passato, questa stessa testata, si era occupata del gravoso problema dello switch-off delle sale italiane, un passaggio obbligato che causerà la chiusura di numerosi cinema del bel paese.
Purtroppo, anche il mono-sala dell’alto Molise, sito in Agnone, rischia di chiudere i battenti poiché, dopo un giro di telefonate e scambi di e-mail, lo staff dell’associazione, che gestisce il cinema, si è visto pervenire una serie di preventivi che si aggiravano intorno ai 70 mila euro.
Un costo non indifferente che per l’Italo-Argentino, non gestito da un esercente di impresa, potrebbe essere inaffrontabile. Vista la gravità del problema la regione Molise ha indetto un bando, con scadenza il prossimo 22 dicembre 2013, che consentirà ai vincitori di avere un finanziamento per l’adeguamento alle nuove tecnologie. Il problema, tuttavia resta. Trattandosi di un bando di gara, non è detto che l’associazione vinca il finanziamento; in secondo luogo, il management dell’associazione, prima ancora di poter concordare l’acquisto e l’istallazione, deve poter disporre di grosse cifre per fronteggiare i costi. Insomma: non c’è trippa per gatti, senza i fondi necessari.
Per tutte queste ragioni un gruppo di cittadini, esterni ed interni alla gestione del teatro, ha avviato una raccolta fondi per salvare l’Italo-Argentino. Fare una donazione è semplice: è possibile fare un bonifico bancario o contattare uno dei volontari che si occupa di raccogliere il denaro rilasciando una regolare ricevuta (Antonio 334/3003283).
Che i tempi siano duri è chiaro a tutti tuttavia se ogni cittadino, in base alle proprie possibilità, potesse fare una piccola donazione per salvare un teatro che accoglie tutta l’area, sarebbe un gesto valoroso. Il teatro è figlio della generosità di italiani trasferitisi in Argentina. Oggi l’alto Molise e l’alto Chietino potrebbero diventare patrigno e matrigna della realtà culturale della storica struttura.

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