Nella vecchia concezione di concepire il giuoco del calcio, un punto in trasferta era paragonabile ad una quasi vittoria. Per l’appunto, vecchia concezione. Discorso da tenere lontano anni luce se di fronte ti ritrovi un tecnico quale Massimo Agovino. Di ritorno dalla Romagna, Agovino ha detto di salvare solo il risultato, tuttavia dal suo tono di voce si è evinto chiaramente che è una magrissima consolazione a quello che è i suoi ragazzi sono stati capaci di fare.
Cosa va – Dopo due giornate l’Agnonese ha racimolato due punti, entrambi conquistati in rimonta. Ecco, la forza di reagire dei granata è fuori discussione come il grande spirito di abnegazione di gente come Litterio, Scampamorte e Orlando. Tre nomi presi non a caso visto che in estate vengono quasi sempre messi discussione e poi puntualmente riescono a smentire con i fatti i più scettici. Il gol dell’argentino Matias Milozzi, il primo della stagione, fa ben sperare per il futuro così come il ritorno tra i pali dello juniores Francesco Pezone (’92) che sembra aver superato i problemi fisici. Infine una parola di merito va spesa per il difensore Francesco Salvatore: è tornato in punta di piedi e dopo 180 minuti dall’avvio del campionato ha dimostrato di poter indossare una casacca da titolare.
Cosa non va – Le note dolenti in casa granata, inutile girarci intorno, derivano da un centrocampo che con Siciliano e Kettlun non riesce a fare da collante tra difesa e attacco. Troppo simili nel gioco i due spesso si calpestano i piedi. Inoltre l’addio di Mirko Tammaro (’90), accasatosi a Pagani, sta pesando e non poco all’economia del gioco. Da rivedere i due juniores Iannitti (’91) e De Stefano (’92), ancora lontani dal pensiero di come intende il calcio Agovino. Il capitolo infortuni e mancati tesseramenti è un’altra nota dolente di casa granata. A Rimini non poter contare sull’attaccante Bernardi, sullo juniores Di Lollo e su Pifano per Agovino se non è stato un dramma poco ci è mancato.
Aquaro al Trivento, è (quasi) fatta - “Al 90% firmerò domani mattina (oggi, ndr) un contratto che mi legherà l’Atletico Trivento”. L’anticipazione è data dal diretto interessato, ovvero l’attaccante Roberto Aquaro, ascoltato da Il Nuovo Molise. Dunque, sfuma definitivamente la trattativa con il club di viale Castelnuovo, dove Aquaro ha trascorso tre anni consecutivi mettendo a segno 33 reti. “Mi dispiace tantissimo soprattutto per il mister e la tifoseria, spero capiranno, ma la società ha fatto ben poco per riconfermarmi. Ero venuto ad Agnone (venerdì scorso) – prosegue Aquaro – con tutte le buone intenzioni, purtroppo è andata così. Ripeto: spero che la gente capisca”. Aquaro a Trivento ritrova il suo gemello Fabio Di Vito. Adesso Farina e soci potranno iniziare davvero a sognare…